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Radio Città Aperta: incatenati per chiedere un bando di gara

Due dipendenti della Radio si sono incatenati alle colonne della sala del consiglio regionale. Dopo il gesto eclatante i primi segnali di un'apertura al dialogo

Questa mattina due dipendenti di Radio Città Aperta si sono incatenati alle colonne della sala del consiglio regionale del Lazio dove in quel momento era in corso una seduta. "Abbiamo deciso di fare un'azione forte - dichiara Alessio Ramaccioni, redattore di Radio Città Aperta - per chiedere al Presidente Nicola Zingaretti e a Valerio Teodori, dirigente della direzione regionale risorse umane e sistemi informativi, di pubblicare un bando di gara per assicurare la trasmissione in diretta dei consigli di Regione, soprattutto per una questione trasparenza pubblica".

Ormai da un anno le trasmissioni sono state interrotte e nonostante lettere e presidi sotto la sede della Regione non era stato aperto nessuna trattativa tra la Regione e la Radio. "A dicembre 2012 è scaduto l'ultimo contratto e non abbiamo più avuto la possibilità di parlare con nessuno pur continuando a trasmettere a nostre spese, in difesa degli interessi dei cittadini" ha dichiarato Roberto Luchetti, uno dei due uomini che questa mattina si è incatenato. 

L'azione dei due dipendenti sembra però aver portato i frutti sperati. "Un presidio di delegati è stato ricevuto da Valerio Teodori che ha assicurato la pubblicazione del bando - conclude Ramaccioni - anche se non ha chiarito le tempistiche. Siamo anche riusciti a portare al Dirigente una raccolta di 2500 firme dei cittadini che chiedono la ripresa delle trasmissioni. Ennesimo esempio dell'interesse della popolazione alla questione". 

MOVIMENTO 5 STELLE - A seguito di quanto accaduto non si sono fatte attendere le dichiarazioni del movimento 5 stelle che si è schierato a fianco ai dipendenti della radio e a favore di un'informazione pubblica per i cittadini: "Purtroppo, come accaduto per i cittadini della Valle Galeria o i danneggiati dalle alluvioni, spesso per far ascoltare la propria voce in Consiglio è necessario ricorrere ad atti spettacolari. Condividiamo ​- ha dichiarato in una nota Silvana Denicolò - le inquietudini degli operatori di RCA che da settimane aspettano una visita di qualcuno della maggioranza al loro presidio presso la Giunta e condividiamo la necessità di garantire il diritto di informazione e quindi la trasmissione radiofonica dei lavori d’aula". 

Dopo il gesto eclatante è stato assicurato la pubblicazione del bando, ma il rammarico per i cinque stelle è comunque visibile: "Abbiamo visto dopo i primi momenti di tensione vari esponenti della maggioranza ed alcuni funzionari del Consiglio garantire per una rapida soluzione attraverso la pubblicazione di un bando, peccato che si sia dovuto ricorrere a questo, interrompendo il Consiglio, per far sentire la voce di cittadini che vogliono solo che le voci dei rappresentanti politici regionali possano arrivare a tutti. Evidentemente - conclude la Denicolò - gli stessi politici hanno pudore di far ascoltare le loro nefandezze urbi et orbi". 

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