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Porta a porta negozi, il servizio è un flop e il M5s incolpa i privati: "Controlli su raccolta, pronti a multe"

Il pugno duro annunciato da Andrea Coia (M5s), presidente della commissione Commercio: "Bando partito male e in ritardo"

"Stiamo verificando che i prestatori rispettino il contratto. Altrimenti scatteranno sanzioni". A parlare è Andrea Coia, presidente M5s della commissione Commercio. Nel mirino dei controlli della maggioranza grillina, stavolta, ci sono le aziende che hanno in appalto il servizio di raccolta dei rifiuti di negozi, scuole, ospedali.

Le cosiddette utenze non domestiche lamentano da mesi disservizi continui, da quando il maxi appalto del valore di 150 milioni di euro, con esternalizzazione ai privati, doveva portare grandi, e positivi, cambiamenti. E invece, tra giri saltati, multe "ingiuste" per occupazione di suolo pubblico con i bidoncini, e un numero verde che non risponde alle segnalazioni, il nuovo servizio è un flop conclamato. Oggi in aula Giulio Cesare il voto a una mozione per la realizzazione da parte di Ama di una app che permetta ai commercianti di segnalare i disservizi in tempo reale. Ma intanto, come rispondere a chi denuncia?

"Ce ne stiamo occupando in commissione Commercio e Ambiente, in sedute congiunte" spiega Coia a RomaToday. In assenza di un assessore all'Ambiente (Pinuccia Montanari si è dimessa tre mesi fa ma non è mai stata sostituita), ci pensano i presidenti di commissione. E in questi giorni si sta accelerando con controlli a tappeto sulle attività svolte dalle aziende (l'Ati composta da Multiservizi, Isam e Sea, e le tre Sangalli, Avr, Sarim). "Il bando è partito in ritardo e con grande difficoltà - accusa Coia - dobbiamo recuperarlo". Il problema? Le lungaggini nell'attivazione delle utenze. Si doveva partire con 85mila esercenti, ma a giudicare dalle continue denunce di chi si ritrova per giorni con l'immondizia non ritirata, l'obiettivo è ancora lontano. "Montanari ci diede un report che diceva che si stava coprendo l'80% dei negozi ed esercizi, ma glielo avevano dato i prestatori. E' ovvio che certi dati sono da verificare" attacca Coia. 

Di cambiare passo d'altronde lo hanno chiesto in più occasioni gli stessi commercianti. "I disservizi continuano a macchia di leopardo, ci sono zone della città dove proprio non funziona nulla, anche e soprattutto nel Centro storico" racconta Claudio Pica, presidente Fiepet Confesercenti Roma. "I titolari non sanno nemmeno dove tenere i bidoncini. Fuori rischiano multe per occupazione di suolo pubblico, dentro non lo permette la normativa della Asl". Le denunce sono arrivate anche al I municipio. "Sono mesi che andiamo avanti così" commenta l'assessore all'Ambiente del parlamentino a guida Pd, Anna Vincenzoni. "Riceviamo continuamente segnalazioni di passaggi saltati e non avendo un interlocutore da quando non c'è più assessore diventa tutto più difficile"

Unica buona notizia, la revoca della procedura di licenziamento da parte della Isam, una delle ditte che più ha sofferto gli iniziali ritardi nei pagamenti da parte di Ama aprendo una procedura di mobilità per 36 lavoratori. Il tavolo delle trattative è andato a buon fine e, fortunatamente, c'è stato il passo indietro. Ma i sindacati non abbassano la guardia. "Resta una grave mancanza da parte di Roma Multiservizi - hanno spiegato Natale Di Cola, Marino Masucci e Massimo Cicco, segretari generali di Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel - l'azienda ha spostato lavoratori dell'igiene ambientale sui servizi scolastici e non ha preso impegni chiari per farli rientrare in servizio presso i mercati. Un fatto che non ci permette di revocare lo sciopero"

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