Corteo Blocco studentesco: verso il divieto della Questura

Il corteo del Blocco studentesco del prossimo 7 maggio probabilmente non si farà. La Questura ha infatti invitato l'associazione di destra a rinunciare alla manifestazione. Secondo quanto fatto trapelare dalla Questura, nel caso in cui la stessa associazione non si atterrà all'invito, il questore sarebbe intenzionato a vietare il corteo.

Dopo l'annuncio dello svolgimento della manifestazione molte erano state le richieste per cercare di bloccare il corteo. Il capogruppo del Pd in Campidoglio Umberto Marroni aveva chiesto a nome del gruppo consiliare, "al prefetto di Roma di vietare lo svolgimento di una manifestazione dai sapori nostalgici prevista per il 7 maggio a tutela della città e della cittadinanza". Anche l'Anpi si era schierata per il no.

Il Blocco studentesco, insieme a Casapound, ha però fatto sapere che non intende rinunciare alla manifestazione: "Il 7 maggio saremo in piazza nonostante divieto della questura". Domani una delegazione del Blocco studentesco, insieme al deputato del Pdl Francesco Aracri e ai due consiglieri capitolini Ugo Cassone e Luca Gramazio, andrà dal ministro Maroni al ministero dell'Interno per chiedere di essere ricevuta. "A Maroni porteremo il dossier - spiegano in una nota - sulle aggressioni di cui siamo stati bersaglio negli ultimi anni e gli chiederemo di garantire il legittimo diritto di tutti a manifestare. Un diritto che siamo pronti a difendere anche con altre pacifiche iniziative".

Per Blocco Studentesco, "il questore, in sostanza, ha ritenuto che le minacce di provocare disordini da parte dei centri sociali costituissero un problema per la sicurezza tale da impedire lo svolgimento di una manifestazione pacifica autorizzata già da tempo. E' una decisione che naturalmente non possiamo accettare"

Un plauso arriva dal Pd romano: "Giusta la decisione del Questore di Roma di bloccare la manifestazione nazionale di Blocco Studentesco per motivi di ordine pubblico. Roma è ormai da mesi scenario di una crescente tensione sociale ed una manifestazione annunciata dai partecipanti come una vera e propria marcia su Roma dal sapore nostalgico non avrebbe fatto altro che creare un ulteriore fertile terreno di scontro".