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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Spinaceto / Largo Gerardo Sergi

Immobilismo grillino sui Punti Verde Qualità: ferite sul territorio e concessionari danneggiati

I concessionari tirano le orecchie all'amministrazione

Regna un clima di sfiducia. La partita sui Punti Verde Qualità si è arenata. Da una parte ci sono i cittadini che guardano con disperazione il danno causato al territorio. Ferite aperte nei polmoni verdi della Capitale. Dall'altra ci sono i concessionari che chiedono di operare delle distinzioni e contestualmente invocano l'intervento del Campidoglio. La classe politica, tirata da una parte e dall'altra, sceglie l'immobilismo.

L'atteso braccio di ferro con le banche

I segnali di discontinuità c'erano stati. Dopo 21 anni in assemblea capitolina era stato convocato un consiglio straordinario tematico. L'aula Giulio Cesare aveva trovato anche l'unanimità. Tutti d'accordo sull'idea che, con le banche, fosse arrivato il momento di fare i conti. Di ritrattare i termini delle fidejussioni. Di riprendere il timone delle operazioni. "Gli istituti di credito non hanno svolto l'adeguata istruttoria prevista dalla convenzione sui PVQ" sottolineava l'allora assessore al Bilancio Andrea Mazzillo. Ed alla luce di quelle premesse, "è chiaro che l'esposizione dell'amministrazione verso questi istituti non è poi così ampia".  

L'esperienza del punto verde già revocato

Alle dichiarazioni dell'assessore era seguito il voto compatto dell'Assemblea Capitolina. Tanto era bastato a far ipotizzare un'inversione di rotta che non c'è stata. "Io non mi aspetto più niente" confida sconsolato Andrea Ciabocco, già concessionario del PVQ La Madonnetta, ad Acilia. Dal 2015 il Comune se l'è ripreso e da allora alla manutenzione del parco ci pensano, come possono, i residenti. I giardinieri del Comune non si fanno vedere mai. Anche i controlli latitano. Nel frattempo si sono succeduti gli incendi, i saccheggi. "A me hanno applicato un tasso usurario" si lamenta Ciabocco che, nel corso degli anni, ha dovuto subire anche la concorrenza per l'esplosione dei centri sportivi e delle piscine nella zona. Proliferate per i Mondiali di Nuoto. La competizione ed i tassi d'interesse, molto più alti di quelli rilasciati successivamente ai concessionari, ha messo in ginocchio il suo progetto.

La conferenza stampa sulle indapempienze del Campidoglio 

La solidarietà dei cittadini, che hanno formato il Comitato Salviamo il Parco della Madonnetta, non è mai venuta meno. E venerdì 6 ottobre se ne avrà un'altra prova. Allo stabilimento balneare 'Il Venezia', hanno anche organizzato una conferenza stampa. Perchè "a distanza di sei mesi dall’ultimo Ordine del Giorno con cui l’Assemblea Capitolina impegnava la Sindaca Virginia Raggi a trovare una soluzione bonaria per la questione Punti Verde Qualità" questi cittadini vogliono "denunciarne l’inadempienza" ed al tempo stessa dichiarano di voler ricordare "le promesse fatte da ciascun Consigliere per superare le resistenze poste dagli Uffici Amministrativi".

Non siamo tutti come la Città del Rugby

Amarezza e sfiducia si riscontrano anche tra i concessionari del Punto Verde Qualità che ancora hanno in piedi la propria attività. Sono una quindicina quelli effettivamente operativi. "Non siamo tutti come la Città del Rugby" tiene a precisare  Orlando Galimberti, il presidente dell'associazione assegnatari dei PVQ. Anche per lui Spinaceto è diventato un modello in negativo. Perchè lì ci sono stati ben due Punti verde  che erano stati finanziati e mai realizzati. Il caso più eclatante, recentemente affrontato anche dalla Commissione Sport di Roma Capitale, è stato quello della Città del Rugby. "Ma si tratta di un'eccezione: insieme ai laghetti di Tor di Quinto è il solo concessionario ad avere avuto un'assegnazione diretta". Gli altri sono stati vinti con regolare bando. Ma questo non significa che siano tutti in regola. "Noi a Roma Capitale chiediamo una Commissione Controllo Garanzia e Trasparenza. Perchè sia fatto luce su quello che sta succedendo. Ci sono realtà, come la Vigor Perconti e l'Olgiata, in cui le concessioni sono state revocate, il comune paga le fidejussioni con le banche e le società lì presenti continuano ad incassare soldi". Tanto, nell'assenza di controllo, paga pantalone.

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