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Rifiuti, per lo spazzamento Marino apre ai privati: "Almeno in due municipi"

Lo ha spiegato il sindaco Marino nel corso della commissione Ecomafie: "Una forma di apertura verso il mercato e di competizione virtuosa credo sia auspicabile". Il contratto di servizio con Ama è infatti in scadenza

Lo aveva già anticipato a luglio, in occasione di una conferenza stampa presso la sede dell'Ama. Oggi il sindaco Ignazio Marino lo ha ribadito in commissione Ecomafie: lo spazzamento delle strade va aperto ai privati. Non su tutta Roma, ma almeno i due municipi. Ha spiegato: “Ho insistito molto che, in qualunque caso, ci siano almeno due municipi in cui ci sia un affidamento per lo spazzamento ai privati attraverso una gara”. 

Per Marino si tratta di un po' di 'sana concorrenza' per un servizio che oggi è effettuato solo dalla municipalizzata capitolina. “Sono giunto a questa conclusione perchè ho visto che la competizione ha aiutato molte città europee, ad esempio Parigi e Londra. Certamente una qualche forma di apertura verso il mercato e di competizione virtuosa credo sia auspicabile” ha spiegato a proposito del prossimo contratto di servizio di Ama, che scadrà tra poco, su cui il Comune e l'azienda stanno lavorando. 

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA – Marino ha poi affrontato anche il tema della differenziata. “Il dispiegamento delle previsioni contenute nel piano industriale pluriennale di Ama S.p.A, adottato nel mese di luglio 2014, produrrà come effetti entro il 2016 il superamento del 55% di raccolta differenziata, l'attivazione di nuove linee di compostaggio per 50.000 tonnellate all'anno di rifiuti urbani biodegradabili e di rifiuti verdi, il reperimento, sul mercato di prossimità e con procedura di evidenza pubblica, di ulteriori quantità di rifiuti urbani biodegradabili da conferire ad impianti di compostaggio privati”. E ancora. “Il potenziamento della dotazione di selezione per la valorizzazione di materie cellulosiche, plastiche e alluminio nell'Ecodistretto di Rocca Cencia”. Il primo cittadino ha inoltre assicurato che “entro la primavera del 2016 tutta la città sarà servita col modello di raccolta differenziata a 5 frazioni”. 

SISTEMA FRAGILE – Il primo cittadino ha ricordato i 'passi avanti' effettuati dalla sua amministrazione, ma ha anche ricostruito la fragilità del sistema impiantistico della regione: “Il ciclo dei rifiuti di Roma si trova a collassare in caso di momentanea indisponibilità di una sola linea di tmb o termotrattamento” ha affermato. “L'impossibilità di utilizzare tutte le poche linee di trattamento e recupero disponibili o accedere agli smaltimenti ha come immediato riverbero l'impossibilità di svolgere ordinatamente i servizi di raccolta e rimozione dei rifiuti urbani delle aree pubbliche". Il primo cittadino ha ricordato che "non esiste nel perimetro dell'area metropolitana di Roma un sito per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti urbani, che una volta raccolti devono per forza essere conferiti agli impianti di trattamento o ai tritovagliatori. Resi indisponibili questi o parte di essi, i rifiuti rischiano di restare sulle strade. Non ci sono discariche autorizzate o inceneritori adeguati a ricevere rifiuti urbani residui in caso di estrema necessità”. 

BASTA TMB E INCENERITORI – Ha continuato Marino: “La previsione regionale "di aumentare la capacità di trattamento meccanico biologico senza aumentare quella di termotrattamento e di discariche” ha aggiunto Marino “non pare corrispondere all'esigenza di rendere il sistema più flessibile e più capace di aderire alla prospettiva end of waste patrocinata dall'Ue". Anche perchè “il crescere della differenziata e del recupero di materia dai rifiuti urbani determinerà nel breve/medio periodo una percepibile diminuzione dei rifiuti urbani residui”. Sugli inceneritori Marino è stato chiaro: “L'Europa ha preso delle decisioni e gli inceneritori nell'anno 2030 dovranno essere chiusi. Ho la responsabilità di disegnare un sistema che porti Roma progressivamente e non con affanno a questo appuntamento”.  
LOTTA ALL'EVASIONE - "Per il recupero crediti stiamo inviando delle squadre per eseguire sopralluoghi e stiamo scoprendo che ci stiamo confrontando a Roma con un dato molto importante di elusione totale. In alcune strade commerciali dove ci sono molti negozi l'elusione che abbiamo arriva al 30%" ha continuato. "Ho insistito molto con l'azienda perchè si andasse con il massimo dell'incisività”. Infine ha promesso: “Se improvvisamente abbiamo un 30% che inizia a pagare possiamo arrivare nei prossimi anni a una diminuzione della tariffa del 10%”.

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