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Pittori di strada, è polemica sulla prova d'artista. Coia (M5s): "Uso macchina fotografica? Farò esposto in Procura"

Polemica sulla prova d'artista che si è svolta nella giornata di ieri. La replica del dipartimento: "In regola con l'avviso pubblico"

"Le prove d'artista per i posteggi dei pittori di piazza Navona e di tutta Roma sono fuori dal regolamento approvato dall'Aula Giulio Cesare, presenterò un esposto in Procura". A pochi minuti dall'inizio dell'esame, previsto per ieri pomeriggio, a denunciare all'agenzia stampa Dire una possibile irregolarità è Andrea Coia, consigliere capitolino pentastellato e presidente della commissione Commercio, nonchè firmatario del Regolamento insieme alla collega Eleonora Guadagno, presidente della commissione Cultura. 

Un nodo, quello dei posteggi per i pittori di piazza Navona, che il Campidoglio da anni non riesce a sciogliere, tra mille ricorsi alla giustizia amministrativa e regole ogni volta diverse. Per mettere ordine al caos, nel 2017 Coia e Guadagno redigono e portano in Aula, incassandone l'approvazione, la delibera 21. "Avevamo stabilito che per i pittori di piazza Navona e di tutte le altre piazze romane, circa duecento postazioni in tutto, una volta individuate le aree da parte dei Municipi sarebbe stata fatta una prova artista in cui i pittori e i disegnatori avrebbero potuto dimostrare la loro capacità. I risultati della prova - racconta Coia - avrebbero formato la graduatoria per la scelta dei posteggi". 

L'Aula approva il Regolamento e così si procede al bando emanato, "con colpevole ritardo, ma non è questo il problema", dal dipartimento Attività culturali. Tutto sembra vicino ad andare a dama. "Ma proprio ieri vengo a sapere che in una precisazione richiesta nella sezione Faq relativa all'avviso pubblico un utente chiedeva se si poteva utilizzare durante la prova la macchina fotografica e la stampante. E qualcuno del dipartimento ha risposto che si poteva fare. Mi sono allarmato - dice Coia - ho sentito subito il direttore del dipartimento, l'assessore alla Crescita culturale nonchè vicesindaco, Luca Bergamo, e il direttore generale Franco Giampaoletti".

Il punto, per il pentastellato autore del testo, è che "questa interpretazione stravolge il senso del Regolamento che abbiamo approvato in Assemblea. Secondo la norma si doveva partire infatti da un supporto vergine perchè abbiamo parlato di arti figurative, mentre ieri mi si è parlato di tecniche miste che possono prevedere l'uso di questi strumenti. Io però non sono d'accordo nè con il direttore del dipartimento nè con il vicesindaco". A proposito di Bergamo, qual è la sua posizione?

"Lo chieda a lui - risponde il consigliere - a me sembra che abbia una posizione intermedia. Sta di fatto che io ho sollevato grandissime preoccupazioni, ho chiesto di intervenire, ma il direttore non se l'è sentita, ha detto, perchè ieri era il 13 e oggi alle 14 iniziano le prove. Ma io non credo che un dirigente del dipartimento, perchè di questo si è trattato, possa prendere decisioni in questo modo stravolgendo l'autorità dell'Aula capitolina".

Per questo, annuncia Coia all'agenzia Dire, "farò denuncia e presenterò un esposto in Procura. Avevo anche pensato di rimandare la prova, ma sarebbe stato un danno per tutti. Dunque, saranno le autorità competenti a decidere. Quello dei pittori è un tema su cui stiamo lavorando da due anni, avevo già segnalato una situazione critica per diversi pregressi, come la dubbia autorialità delle tele in vendita. Vedremo quale sarà la decisione della Procura - conclude Coia - ma quello che è certo è che con la commissione Cultura monitoreremo e manderemo il nostro personale a vigilare sull'operato". 

In serata la risposta del dipartimento Cultura. "L'uso di macchine fotografiche e stampanti alle prove per i pittori? La Faq in questione è stata ulteriormente precisata per delimitare uso di questo tipo di strumenti. In ogni caso, si è ritenuto che il vero e proprio supporto su cui viene esercitata l'attività artistica sia quello che viene realizzato a seguito della stampa su supporto fotografico. Non c'è dubbio che l'attenzione della commissione si concentrerà sulla manipolazione di questo tipo di immagine e su quali saranno gli interventi e dunque il valore artistico che il candidato saprà imprimere al supporto, così come la loro unicità". Lo ha spiegato il direttore del dipartimento Cultura del Campidoglio, Vincenzo Vastola. 

"Le appendici tecnologiche non sono il fattore che produce l'opera che è una attività esercitata da colui che partecipa e a cui sarà la commissione a dare valore. Allo stesso modo - aggiunge - verrà valutata anche la non riproducibilità dell'opera stessa". E a proposito della denuncia di Andrea Coia, che ha accusato il dipartimento di stravolgere il Regolamento, Vastola dice che "la possibilità di usare questi supporti non è contraria all'avviso pubblico redatto dagli uffici del dipartimento. Se il vicesindaco con delega alla Cultura, Luca Bergamo, è d'accordo con me? Mi pare di sì, ma bisogna chiederlo a lui". 

(Fonte Agenzia Dire)

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