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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Chiuso il Tavolo per Roma: in centro una rete di 7200 telecamere

Il vicesindaco Bergamo ha siglato solo due dei dieci protocolli sul tavolo

Uno sportello unico per le grandi imprese, nel tentativo di arginare la consistente delocalizzazione a cui il territorio romano ha assistito negli ultimi anni. Una rete di 7200 telecamere, sia pubbliche sia private, che confluiranno in un unico sistema integrato amministrato direttamente dalle forze dell'ordine per aumentare la sicurezza nel centro storico. Sono questi i due progetti siglati ieri al 'Tavolo per Roma' avviato nei mesi scorsi dal ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda dei quali beneficerà anche la capitale e che portano anche la firma del vicesindaco Luca Bergamo (il ritorno della sindaca Viginia Raggi da una settimana di pausa è in programma per oggi).

Una firma che chiude a fatica un dialogo più caratterizzato da scontri e tensioni che punti di incontro tanto che Roma, alla fine, ha sottoscritto solo due dei dieci protocolli messi ieri sul tavolo, sui 19 progetti lanciati inizialmente. "Il lavoro che rimane per lo sviluppo strategico sarà auspicabilmente parte del rapporto del governo della città con il nuovo governo del Paese" le parole del vicesindaco.  

Il primo protocollo, ha spiegato Bergamo, riguarda uno "strumento che coinvolge il Governo, la Regione e la Città di Roma, nel rapporto con le grande imprese e in particolare con le multinazionali. Abbiamo assistito a decisioni maturate negli anni passati di imprese come Sky di delocalizzare da Roma. La costituzione di uno sportello unico consente sia di attrarre grandi imprese in città sia di avere una sede per un confronto con loro quando prendono decisioni strategiche". 

Il secondo riguarda la videosorveglianza: "E' stata fatta una mappatura insieme a Prefettura e Regione che aggiunge alle 5.400 telecamere già in servizio altre 2.000 che sono di soggetti privati e che confluiranno tutte in un sistema integrato amministrato direttamente dalle forze dell'ordine, che diventa strumento monitoraggio del territorio" ha spiegato Bergamo parlando di "auspicabili effetti di rapidità dell'azione e repressione di comportamenti criminali e di deturpazione del patrimonio culturale e del decoro". 

Intanto al tavolo, oltre al governatore Nicola Zingaretti, ha partecipato una parte consistente dell'esecutivo uscente: insieme al ministro Carlo Calenda, titolare del Mise, Beatrice Lorenzin (Salute), Gian Luca Galletti (Ambiente), Marco Minniti (Interno), Dario Franceschini (Beni Culturali).

Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha firmato in totale 5 protocolli d'intesa per un valore totale stimato in 600 milioni di euro. Come anticipato c'è il protocollo che riguarda la promozione di "un ambiente favorevole alle imprese localizzate" e quello, firmato anche dal ministro dell'Interno Marco Minniti, per l'attuazione di un progetto di censimento geolocalizzato e di integrazione, a favore delle forze dell'ordine, delle fonti di videosorveglianza pubbliche e private presenti sul territorio messo in campo dalla Cabina di regia del Mise a cui ha partecipato anche Roma Capitale, la Regione Lazio e la Prefettura di Roma.

Un terzo accordo, siglato con Calenda e Lorenzin, riguarda lo sviluppo di un 'Hub delle scienze della vita'. L'obiettivo è rafforzare l'ecosistema imprenditoriale e di ricerca, attrarre investimenti su tutta la filiera con la creazione di un polo di eccellenza di rilevanza internazionale nel settore della ricerca biomedica e delle terapie innovative. L'investimento totale per questo progetto è di circa 100 milioni di euro. Un'altra intesa va nella direzione di "promuovere il coordinamento in materia di innovazione, ricerca e startup. Con quest'accordo s'intende agevolare l'accesso ai finanziamenti di competenza della Regione Lazio e del Ministero relativi ai Fondi di venture capital e alla costituzione di startup, contribuendo all'avvio di progetti imprenditoriali innovativi, in particolare per i Fondi Seed e per i Fondi Early Stage.

Infine, per un ultimo protocollo, a Calenda e Zingaretti si aggiunge Gian Luca Galletti e l'amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri. Riguarda la bonifica e la reindustrializzazione della Valle del Sacco. Obiettivo: accelerare l'attuazione dei procedimenti di bonifica del Sin Bacino del fiume Sacco per garantire il pieno utilizzo industriale e lo sviluppo di attività economiche e produttive sostenibili dal punto di vista ambientale e coerenti con l'esigenza di assicurare il rilancio dell'occupazione attraverso la valorizzazione delle forze lavorative dell'area. 

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