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Centro storico: tutti contro l'ordinanza anti alcol

I commercianti: “le regole favoriranno gli abusivi”. Il presidente del I municipio: “il nuovo regolamento è solo un bluff”. Mei del PD: “Perché nessuno pensa al Pigneto e San Lorenzo?”

U na vera e propria bufera è quella che ha scatenato il nuovo regolamento per arginare il degrado della movida notturna nel centro storico. Tutti, o quasi, protestano contro le misure prese dal comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza e fortemente volute dal sindaco Alemanno.

Da subito aveva iniziato il presidente della Confcommercio di Roma, Cesare Pambianchi, a sparare a zero contro il provvedimento, definendolo di “grave danno per i commercianti”. Ieri, una dopo l'altra sono giunte le bocciature di esponenti politici e della varie associazioni.

Hanno iniziato con una nota congiunta Mario Mei, vicecapogruppo PD e Carlo Infante, presidente della commissione sicurezza del Municipio Roma VI. “Con i provvedimenti diretti solo al Centro storico, Alemanno dimostra di non conoscere Roma e la sua movida. Risultano infatti esclusi dal provvedimento anti-alcol del sindaco il quartiere del Pigneto e San Lorenzo, due zone chiave della movida romana”.

Con questo provvedimento Alemanno dimostra di non conoscere Roma e la sua movida

Mei e e Infante bollano “come provvedimento spot” le decisioni di Alemanno. “Il provvedimento è diretto più che altro a soddisfare l'appetito dei media, in questi giorni incentrato tutto sul centro storico per quanto successo di recente. Escludere il Pigneto dal provvedimento  ha il sapore di una beffa. Sono mesi che chiediamo al sindaco di attivarsi per risolvere questo problema da quando questa estate non abbiamo ottenuto l'estensione dell'ordinanza antivetro al Pigneto nonostante l'avessimo più volte chiesto".

Molto dura anche la reazione del settore alimentare della Cna,  composto in maggioranza da pizzerie al taglio. “La misura oltre ad essere penalizzante per l'intero settore, chi infatti non ha servizio al tavolo rischia di non vendere più un solo pezzo di pizza dalle 21 in poi per l'impossibilità di servire da bere, e limitativa per ogni cittadino, lede l'immagine di Roma a livello internazionale come città dei divieti e delle limitazioni, oltre a contribuire ad alimentare la cattiva economia".

Secondo l'organizzazione infatti “c'è il rischio che venga incrementato in questo modo il commercio abusivo di alcolici e incentivate le attività illegali correlate. Piuttosto quello che serve sono più controlli e una maggiore fiducia nei confronti della professionalità degli esercenti, che assicurano il rispetto delle regole".

“Un bluff” è invece la definizione che delle nuove regole ha dato il presidente del I municipio Orlando Corsetti che lancia anche l'allarme dell'impugnabilità al Tar. “Le regole sono non esaustive perché annullabili con un ricorso al Tar e comunque sono un bluff". Corsetti ha tenuto a precisare che il suo giudizio non è influenzato dal mancato invito alla riunione di lunedì.

Da Corsetti anche suggerimenti su come affrontare la questione sicurezza nel centro storico. “E' necessario normare tutte quelle attività che non rientrano nelle categorie che già oggi chiudono alle 2 di notte, ovvero i laboratori come kebab point o rivendite di pizza al taglio. Uniformare gli orari di chiusura dei pubblici esercizi si può  e si può anche mettere sotto osservazione i circoli privati".

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