rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Delibera Ama, gli spazzini protestano in Campidoglio: "No alla privatizzazione"

Il presidio dei sindacati mentre in Aula si discute l'affidamento all'azienda del servizio per 15 anni. Nel testo la possibilità di esternalizzare parte dello spazzamento in alcuni municipi. "Se non cambiano il testo sarà sciopero"

Modificare la delibera Ama, altrimenti sarà sciopero. Protestano nella piazza del Campidoglio i sindacati mentre dentro l'Aula Giulio Cesare è in corso la discussione del provvedimento che affiderà il servizio di raccolta dei rifiuti e spazzamento per i prossimi 15 anni all'azienda capitolina. A far scattare la protesta Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti e Fiadel la possibilità, contenuta al punto 3 del provvedimento, di procedere all'esternalizzazione di parte del servizio di igiene urbana a partire dal 31 luglio 2016. “Nel corso degli incontri con l'assessore all'Ambiente e con alcuni capigruppo ci sono state date delle rassicurazioni verbali che l'Aula terrà conto delle nostre istanze ma nessuno ha ancora messo per iscritto ufficialmente queste promesse” lamentano i sindacati che su questo punto non vogliono concedere alcun passo indietro: “Questa possibilità va esclusa”. 

La mobilitazione è pronta a crescere e molto dipenderà da come procederà la discussione nelle prossime ore. “Ieri abbiamo chiuso la procedura per poter proclamare lo sciopero e abbiamo sospeso l'efficacia degli accordi firmati ad agosto che prevedevano una riorganizzazione e un efficientamento del servizio proprio per andare in contro alle nuove necessità dell'azienda dopo l'avvio della raccolta differenziata” spiega Natale Di Cola, segretario regionale Fp Cgil di Roma e Lazio. “La delibera va cambiata perché crediamo che Ama abbia tutte le risorse e le forze per rendere efficaci i servizi”. 

Per i lavoratori l'esternalizzazione di parte del servizio potrebbe avere come conseguenza “un taglio dei diritti e degli stipendi perchè siccome sul servizio di spazzamento non c'è concorrenza, l'unico margine riguarda il lavoro dei dipendenti”. Inoltre, dalla delibera, “non si capisce nemmeno se il mantenimento dei livelli salariali avverrà tramite un'esternalizzazione dei lavoratori”. Sulla stessa linea anche il segretario Fit Cisl Roma e Lazio, Alessandro Bonfigli che ricorda come “l'intesa firmata ad agosto prevedeva già una riorganizzazione del lavoro finalzzata a un migliore funzionamento dei servizi anche in vista del Giubileo” denuncia. “Questa delibera spiazza quegli accordi. Non è stato nemmeno dato il tempo all'azienda di lavorare per raggiungere quegli obiettivi”. 

Il peggioramento del servizio di pulizia della città, che non ha mancato di sollevare numerose polemiche nei mesi scorsi, è legato a doppio filo con la decisione dell'amministrazione capitolina di aprire 'al mercato'. Per i sindacati la soluzione va trovata nella municipalizzata “e gli accordi che abbiamo stipulato nei mesi scorsi andavano proprio in quella direzione” continua Di Cola. 

Alcuni dati, per i sindacati, aiutano a far capire “le ragioni del sensibile peggioramento del servizio di igiene urbana e a smontare gli argomenti con cui l'amministrazione motiva la sua smania privatizzatrice” si legge in un documento firmato congiuntamente. Causa delle difficoltà, la scelta dell'amministrazione capitolina di estendere considerevolmente il servizio di raccolta differenziata mantenendo però invariate le risorse lavorative. “Fino al 2013 la raccolta era principalmente effettuata dagli autisti, poco più di mille unità, e il resto della forza lavoro, poco più di 4600 operai di zona, era destinata alle altre attività compresi i servizi di pulizia, lo spazzamento e il servizio di base”.

Nel 2014 il numero dei dipendenti destinato ai servizi di pulizia, con l'avanzare della diffusione della raccolta differenziata, è calato drasticamente a 2100 unità. “Oggi questo numero di è ulteriormente ridotto, raggiungendo al 30 luglio del 2015 quota 1600 unità”. Continuano i sindacati: “Per investire nella differenziata si è distratto personale dal resto dei servizi, quasi 1800 lavoratori”. Oggi “più di 2400 operai di zona si occupano di raccolta, contro gli appena 600 di due anni fa”. Un dato su tutti, per i sindacati, è indice della situazione attuale nella Capitale: “Ogni singolo operatore di Ama serve una superficie di intervento quasi doppia rispetto a quella di mercato”. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Delibera Ama, gli spazzini protestano in Campidoglio: "No alla privatizzazione"

RomaToday è in caricamento