Ex vigilantes dei campi rom occupano Risorse per Roma: "Ridateci il lavoro"
"Andremo avanti senza fermarci fino a che non arriverà un altro impiego sempre all'interno delle partecipate, come previsto dalla legge". A parlare è Giocondo Paccapelo, sindacalista Ugl
Da ieri sera sono asserragliati nella sede dell'Eur. La procedura per la messa in mobilità dei lavoratori di Risorse per Roma prosegue, e con essa la protesta a oltranza degli 80 lavoratori, ex vigilantes dei campi rom capitolini.
"Dentro al palazzo siamo una quarantina, fuori ci sono i dipendenti dell'azienda che non possono entrare. Andremo avanti senza fermarci fino a che non arriverà un altro impiego sempre all'interno delle partecipate, come previsto dalla legge". A parlare è Giocondo Paccapelo, sindacalista Ugl, che rispiega per l'ennesima volta durante l'ennesima protesta, le ragioni della lotta portata avanti da mesi a fianco anche dei sindacati confederali.
A luglio la notizia del mancato rinnovo del contratto di lavoro per i vigilantes, impiegati tre anni fa sotto il governo Alemanno per il servizio di portierato e vigilanza negli otto campi autorizzati dal Comune. Alla base del mancato rinnovo vi sarebbero i tagli del Campidoglio che ogni mese versa nelle casse di Risorse per Roma, società che gestisce il servizio. Con la scadenza del contratto è partita la procedura di messa in mobilità per 78 lavoratori, esonerati dal prestare servizio.
"Ieri sera abbiamo incontrato Bartoli (ad Risorse per Roma, ndr), che oggi dovrebbe confrontarsi anche con l'amministrazione. Chiediamo che venga attivata la ricollocazione interna alle partecipate, chiediamo che ci venga garantito un posto lavoro. E non ci fermeremo finchè non avremo ottenuto quello che è un nostro diritto. Il nostro, se dovesse arrivare in fondo, sarebbe il primo caso di messa in mobilità in massa di un'azienda a intero capitale pubblico".
