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Librerie indipendenti: lunedì chiuse per protesta

Lunedì 18 le librerie indipendenti restano chiuse al pubblico. Il mercato editoriale è sempre più in mano alle grandi concentrazioni ed ai giganti del web. "Vogliamo una legge che ci consenta di competere ad armi pari"

Saracinesche abbassate. Lunedì 18 a Roma e nel Lazio le librerie indipendenti hanno deciso di chiudere. In segno di protesta, per un giorno restaranno inaccessibili al pubblico. Scusandosi per il disagio, ma ricordando  "ai veri lettori" che un po' lo fanno anche per loro. Infatti, se davvero amano trascorrere del tempo alla ricerca di un volume,  è bene sappiano che un domani potrebbero non  averne l'occasione. "Perchè - leggiamo in un volantino che annuncia la protesta - i librai indipendenti non ci saranno più".

DAVID E GOLIA - Abbiamo chiesto spiegazioni a Luciano Gregori, da molti anni titolare della libreria Manzoni di viale Parioli e Presidente in carica del circuito Librerie Indipendenti Riunite. "Noi vorremmo che il governo curasse gli interessi ed i diritti di tutti. Al contrario notiamo, e non da oggi, che la situazione è molto sbilanciata: le piccole realtà a conduzione famigliare non ce la fanno più a competere con le grandi realtà" siano esse librerie o anche colossi che operano sullo spazio web.

UNA COMPETIZIONE IMPARI - Abbiamo chiesto al Presidente delle Librerie Indipendenti Riunite di farci degli esempi: "In primo luogo noi paghiamo tutte le nostre tasse in Italia, mentre questi giganti le pagano in paesi diversi da quelli in cui traggono i propri profitti. Poi – ci spiega il signor Gregori – noi abbiamo la possibilità di ottenere uno sconto d'uso del 28% . Significa che, quando andiamo a fare un acquisto in una casa editrice, abbiamo quella percentuale di sconti. LO stesso non credo che accada per le grandi librerie, che invece si possono permettere di vendere a prezzi ribassati del 25-30%. Come faranno? Non credo che decidano di operare in perdita, no?".

LA RICHIESTA D'ATTENZIONE -  C'è dell'altro. "Bisogna anche considerare che quando facciamo degli ordini, perchè magari abbiamo una scorta esigua, fatichiamo ad avere i libri richiesti – conclude il Presidente delle Librerie Indipendenti Riunite –Perchè magari l'editore preferisce lasciare le sue copie presso una grande realtà. Insomma, noi vorremmo lavorare ad armi pari, ma questo non ci è concesso. E quindi vorremmo da parte del governo, maggiore attenzione ed una nuova legge che determini un'inversione di tendenza". Nel frattempo le saracinesche resteranno simbolicamente abbassate. Per lanciare un messaggio. Al governo ed ai lettori.

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