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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Colleferro

Colleferro in protesta contro l'inceneritore: sindaco e cittadini bloccano un camion

Ieri in serata l'azione di protesta

Si è steso a terra per impedire il passaggio del camion. Un gesto simbolico di resistenza quello del sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna, che insieme a un centinaio di cittadini hanno bloccato ieri sera un trasporto eccezionale da 35 tonnellate contenente pezzi della caldaia degli inceneritori. Da qualche mese sono in corso i lavori di "revamping" delle due linee di incenerimento dell'impianto spente da mesi. Una decisione della regione Lazio, che controlla la Lazio Ambiente spa, e dalla municipalizzata capitolina Ama, che ha riacceso la pesante protesta del territorio, sulle barricate contro l'impianto che brucia rifiuti da almeno tre lustri. 

I momenti della protesta

Il mezzo è giunto intorno alle 18 al quartiere Scalo, dove cittadini, comitati e associazioni sono in presidio permanente da oltre 20 giorni. Appena arrivato il camion sono apparsi sulla pagina facebook di Rifiutiamoli - il movimento nato lo scorso 8 luglio con la manifestazione che ha portato in piazza oltre 5.000 persone contro il riammodernamento degli impianti di incenerimento - foto e video con l'appello lanciato ai cittadini di accorrere davanti la chiesa di San Gioacchino per impedire il passaggio del camion. Il sindaco Sanna si è steso a terra insieme ad assessori e consiglieri di maggioranza, alcuni anche di minoranza. Sono poi arrivati sul posto anche i sindaci di Paliano, Genazzano, Valmontone, Piglio e Serrone e i rappresentanti istituzionali dei comuni di Labico e Carpineto Romano. 

L'autista fa retromarcia

Mentre il sindaco era steso a terra si sono registrati lievi momenti di tensione. Alcuni cittadini hanno, infatti, discusso con i dirigenti di Lazio Ambiente. Dopo un paio d'ore di trattativa tra il sindaco e i suoi legali e la Polizia Stradale, l'autista del trasporto eccezionale ha fatto retromarcia. Un gesto che, accompagnato dal suono delle campane delle 20, è suonato come una prima vittoria per i cittadini da mesi in mobilitazione. Il mezzo, ora fuori dalla città, non è l'unico in arrivo. Sono infatti attesi altri quattro camion, ma il numero resta incerto.

"Io ho fatto semplicemente il mio dovere, coerentemente con la mia storia personale e con il mandato elettorale - ha spiegato Sanna all'agenzia di stampa Dire - Abbiamo utilizzato tutti i mezzi che avevamo a disposizione per fermare gli inceneritori di Colle Sughero. Noi due anni fa abbiamo vinto le elezioni coerentemente con quello che pensava la popolazione. La popolazione pensava che non si dovesse più utilizzare l'incenerimento come metodo per lo smaltimento dei rifiuti, per questo hanno eletto me e non qualcun altro". 

"Siamo arrivati all'apice di una mobilitazione che in questo territorio dura da anni- ha spiegato alla Dire il presidente della Rete per la tutela della Valle del Sacco, Alberto Valleriani- o bloccano definitivamente la riaccensione di questi inceneritori oppure troveranno la comunità e i sindaci qui davanti. Siamo alla resa dei conti, la fine dei giochi". E sulle oltre 100 persone accorse in presidio con il tam tam social Valleriani ha aggiunto: "Il fatto che siano venute qui tante persone significa che dopo quello che è stato seminato nel tempo ora dobbiamo raccogliere i frutti. Abbiamo messo in campo manifestazioni e iniziative di ogni genere, ultimamente molto partecipate. Significa che la cittadinanza ha preso consapevolezza, è informata su quello che sta avvenendo e partecipa". 

Perché la decisione di riaccendere l'impianto

Tutto è iniziato alla fine del 2016 quando la giunta Zingaretti, in sede di bilancio di previsione, approvò una ricapitalizzazione di 12,6 milioni di euro alla Lazio Ambiente spa, società dai conti disastrati per la quale la Regione ha già approvato la delibera di dismissione. La Lazio Ambiente possiede il 100 per cento di una linea di incenerimento, mentre della seconda controlla il 60 per cento insieme ad Ama (40%). Dell'intero importo per la ricapitalizzazione, 7 milioni di euro sono stati destinati proprio al revamping dell'inceneritore. A cui vanno aggiunti altri 2,5 milioni della municipalizzata capitolina.

Protesta rifiuti a Colleferro


 

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