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Campidoglio, blitz per l'Acqua pubblica "a sei anni dal referendum": attivisti denunciati

I manifestanti hanno srotolato un enorme striscione dalla scalinata di Palazzo Senatorio ma sono stati fermati dalle forze dell'ordine. Intanto, sgomberato il Rialto, il comitato referendario non ha più una sede

Un enorme lenzuolo di bandiere per il 'sì' al referendum per l'acqua pubblica e un grande striscione con la scritta 'L'acqua non si vende' sulla facciata de Campidoglio. Il Coordinamento romano per l'acqua pubblica ha ricordato così l'anniversario della vittoria referendaria del 12 e del 13 giugno del 2011. Un anniversario 'festeggiato' con gli scatoloni tra le mani: proprio lunedì, infatti, dopo l'intervento della polizia locale del 9 maggio scorso, è terminato lo sgombero del Rialto con lo svuotamento definitivo dell'immobile di via di Sant'Ambrogio, deciso dall'amministrazione a Cinque Stelle di Virginia Raggi. 

Una protesta simbolica è stata però repentinamente bloccata dalle forze dell'ordine presenti in Campidoglio che hanno allontanato i manifestanti e sequestrato striscioni (tra cui quello storico fatto con le bandiere per il 'sì' al referendum). I presenti, circa una ventina, sono stati tutti identificati e denunciati per manifestazione non autorizzata e resistenza a pubblico ufficiale. L'esposizione degli striscioni ha rischiato di far saltare anche il concerto organizzato per ieri sera a Campo de' Fiori, con artisti e musicisti riuniti per ricordare la vittoria referendaria: come raccontano gli attivisti presenti, dopo la protesta la Questura ha comunicato l'annullamento dell'autorizzazione inizialmente concessa. La decisione è stata poi revocata e il concerto ha avuto luogo. 

"L'iniziativa di ieri era volta a ricordare il referendum del 2011 e rilanciare il percorso a sostegno dell'acqua pubblica" spiega Paolo Carsetti, del Coordinamento romano per l'acqua pubblica che esprime preoccupazione per l'intenzione del Campidoglio, espressa mezzo stampa, di vendere una ulteriore quota dell'Ato2. "Registriamo la reazione della Questura che di fronte a un'iniziativa pacifica ha deciso di negare una manifestazione autorizzata da tempo. Non possiamo fare altro che denunciare un simile tentativo di repressione durante. Ieri normali strumenti di democrazia sono stati vilipesi". 

Intanto "ieri mattina si sarebbe dovuta tenere la commissione capitolina Trasparenza con all'ordine del giorno due interrogazioni avanzate dalla consigliera Svetlana Celli sul bando per l'assegnazione dell'immobile sequestrato alla criminalità (pubblicizzato dall'assessore Mazzillo il giorno dello sgombero del Rialto, ndr) e sull'attuazione della delibera 40 del 2004 che prevedeva lo spostamento delle realtà del Rialto nell'ex autoparco dei vigili urbani". La commissione però è saltata: "La maggioranza pentastellata non si è presentata". 

Questa la nota della Questura: "I manifestanti appartenenti ai movimenti per l’"Acqua Pubblica", non si sono presentati alla manifestazione preavvisata per la serata odierna in piazza Campo de’ Fiori. Circa 30 di questi, si sono recati invece al Campidoglio tentando di occuparlo venendo però respinti dalle forze dell’ordine, che hanno identificato i promotori la cui posizione è ora al vaglio della Questura. Gli stessi sono stati quindi invitati a presentare nuovo preavviso, con la garanzia del rispetto le regole, considerato che la manifestazione odierna a piazza Campo de’ Fiori,  non si è poi tenuta per ragioni di ordine pubblico".

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