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Prolungamento metro B a Casal Monastero: "Via ai lavori, poi confronto su come trovare i soldi"

Il caso intanto approda in parlamento. Il deputato Micaela Campana ha infatti presentato un'interrogazione. Dalla Regione Valeriani al Comune: "Il Comune decida come sbrogliare la matassa"

Due fermate in più, quartieri interi assetati di 'trasporto' e servizi, e tante tante polemiche. Il prolungamento della metro B rischia di saltare e all'interno della Giunta Marino si profila uno scontro durissimo. Da un lato l'assessore alla Mobilità Guido Improta, scettico sulle modalità che dovrebbero portare alla costruzione delle stazioni di San Basilio e Casal Monastero; dall'altro il responsabile dell'Urbanistica, Giovanni Caudo che ieri ha ribadito la necessità di partire con i lavori, visti i soldi già stanziati da Comune e Regione. A rendere impellente una scelta la scadenza dell'ultimatum da parte dell'associazione di imprese capitanata da Salini, con Astaldi e Vianini nella cordata. Le imprese chiedono al Comune di far partire il cantiere ed in mancanza di risposte alla diffida, datata 24 luglio, il contratto potrebbe saltare con conseguente richiesta di risarcimento.

PROJECT FINANCING - La costruzione dell'opera dovrebbe avvenire, secondo quanto stabilito nel 2011 dalla giunta Alemanno, attraverso il meccanismo del Project financing. In pratica il consorzio d'impresa costruirà le due stazione di San Basilio e Casal Monastero, in cambio  di 700mila metri cubi di nuove costruzioni. Costo dell'opera 556 milioni: 167 erogati da Regione e Comune (già stanziati), 188 dalle aree acquisite dal concessionario e oggetto di valorizzazione, 133 versati in 24 rate semestrali a partire dal primo anno di gestione della nuova metropolitana, 67 infine dalla vendita a terzi delle aree di Pietralata. La Giunta Marino, sin dall'insediamento, non ha dato seguito al progetto, che di fatto è bloccato. Così il 24 luglio scorso le imprese hanno diffidato il Comune. Via ai cantieri entro 60 giorni o salta l'accordo e niente prolungamento. In questi mesi dal Campidoglio nessuna risposta e così il rischio che l'opera salti è diventato concreto. Il più scettico sarebbe l'assessore Improta. Favorevole invece all'opera è Caudo. E proprio a loro due è destinata la diffida.

CAUDO E SCIASCIA - Ieri l'assessore all'Urbanistica ha affidato ad una nota congiunta con il presidente del IV municipio, Emiliano Sciascia, il suo pensiero sull'opera. In sintesi: intanto cominciamo, poi reperiamo le risorse. “Il progetto non deve essere abbandonato, soprattutto in considerazione del fatto che sono già stati stanziati fondi per un totale di 167 milioni di euro, in parte dalla Regione Lazio e in parte da Roma Capitale. I cittadini del territorio aspettano quest’opera da tanti anni – proseguono - sarebbe del tutto sbagliato perdere le risorse pubbliche attualmente stanziate. I lavori devono partire subito, come anche espresso dal capogruppo del PD D’Ausilio, per poi avviare un confronto sulle ulteriori risorse necessarie. Il progetto di prolungamento della Metro B riveste un’importanza fondamentale per tutto il quadrante est della città – concludono - perché permetterebbe di alleggerire il traffico di autoveicoli in entrata sulla via Tiburtina e sulle arterie vicine, oltre a consentire agli abitanti dei quartieri di San Basilio, Torraccia e Casal Monastero di utilizzare la metropolitana senza dover arrivare al capolinea di Rebibbia".

SOLDI IN PERICOLO - A confermare il rischio che vadano persi i soldi già stanziati è il vice presidente del  Consiglio regionale del Lazio, Massimiliano Valeriani. "Il Comune decida in fretta come sbrogliare la matassa che si è avvolta sul prolungamento della metro B, Casal Monastero-Rebibbia, e che potrebbe finire col pagamento di una penale pesantissima a carico dell’amministrazione capitolina, così come riportato oggi da un quotidiano. Non c’è ombra di dubbio che tale prolungamento sarebbe fondamentale per quel quadrante di Roma e per le migliaia di romani che vivono sull’asse Tiburtina e che attendono da anni una simile opera. Faccio notare – conclude Valeriani – che la Regione Lazio ha stanziato per questo intervento 100 milioni di euro. Se non si dovesse procedere con la realizzazione della tratta Casal Monastero-Rebibbia, allora è giusto destinare tali risorse su interventi altrettanto importanti per altre infrastrutture del trasporto pubblico".

IL CASO IN PARLAMENTO - Intanto la deputata del Partito democratico, Micaela Campana, porta il caso in Parlamento. ""Per anni abbiamo sentito dire che la città doveva investire nella cura del ferro e oggi rischiamo di rinunciare ad un'opera il cui progetto è pronto e soprattutto di buttare soldi già stanziati da Comune e Regione. Il quadrante di Roma Est, i nuovi quartieri nati a ridosso del Gra e tutto il traffico che ogni giorno si riversa sulla Via Tiburtina, in assenza di un'alternativa valida alle vetture private, ha bisogno della metropolitana come mezzo di collegamento della periferia al cuore della città con notevoli impatti positivi sulla qualità della vita e dell'aria. Ho presentato una interrogazione parlamentare per fare luce sulle condizioni ostative poste dal consorzio di imprese incaricate del prolungamento della metro B e a quanto ammonterebbe il risarcimento danni qualora l'opera non dovesse essere portata a compimento".

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