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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Quattro pilastri per 58 azioni, Roma presenta la sua strategia per diventare resiliente

Presentato il progetto nato dalla collaborazione con la Rockefeller Foundation

Una città "efficiente, al servizio dei suoi cittadini". Una città "dinamica, robusta e dal carattere unico". Una città "aperta, inclusiva e solidale". Una città che "preserva e valorizza le sue risorse naturali". 4 pilastri, 9 priorità e 58 ‘azioni’ per rendere Roma capace di "fare fronte alle sfide sociali, economiche e fisiche del 21esimo secolo". E' stata presentata questa mattina, presso la Casa dell'Architettura di piazza Manfredo Fanti la Strategia di Resilienza di Roma, risultato di un lavoro sviluppato dalla squadra di Virginia Raggi in collaborazione con il progetto '100 Resilient City', progetto ideato dalla Rockefeller Foundation.

L'obiettivo, ha spiegato Lina Liakou, Managing director Europe and the Middle East 100 Resilient cities, "è aiutare queste città a elaborare una strategia per affrontare e prevenire stress cronici e shock acuti che sempre più spesso si trovano ad affrontare". Oltre alla creazione del network per la condivisioni di idee e buone pratiche, il progetto fornisce assistenza attraverso il finanziamento di un Chief Resilience Officer, Direttore della Resilienza. Nel caso di Roma, la posizione è stata ricoperta dal direttore generale di Roma Capitale, Franco Giampaoletti che ha però specificato che la sua è solo una “figura di transizione” per approntare i primi passaggi tecnici.

Roma è stata selezionata nel 2013, c’era la precedente amministrazione di Ignazio Marino, tra un migliaio di città che si erano candidate a far parte della ‘rosa delle cento’. L’amministrazione pentastellata ha però impresso il suo marchio: “Il piano elaborato in precedenza si concentrava troppo sui fenomeni fisici mentre” ha spiegato il vicesindaco con delega alla Cultura, Luca Bergamo. “Noi invece concepiamo la città come un organismo vivente, per questo abbiamo introdotto anche altri elementi” come la sfida delle migrazioni , la cultura, l’aumento della povertà, l’invecchiamento della popolazione o il trasporto pubblico. “Le città saranno sempre più al centro dello sviluppo del pianeta” il quadro tratteggiato dall’assessore all’Urbanistica, Luca Montuori. E Roma, “è la prima Capitale in Europa che presenta la strategia di resilienza e la prima città in Italia a farlo. Ci sembra un'occasione importante per mettere in campo la progettualità come visione, da qui ai prossimi 20 o 30 anni”.  

Per illustrare il lungo elenco di azioni che da qui ai “prossimi 20 o 30 anni” potrebbero essere messi in campo, sul palco dell’Acquario della Casa dell’Architettura buona parte della Giunta di Virginia Raggi. Non solo il vice Bergamo e Montuori, ma anche le assessore alla Roma Semplice, alla Mobilità e ai Rifiuti, rispettivamente Flavia Marzano, Linda Meleo e Pinuccia Montanari. Presto Roma dovrebbe veder istituito un Ufficio di Resilienza permanente all’interno del Comune. Nove priorità, un lunghissimo elenco formato da 58 punti che da un lato delineano una possibile città del futuro e dall’altro una sorta di libro dei sogni.

Tra le priorità indicate per rendere Roma una città “efficiente” c’è la creazione di una “Centrale Operativa Unica per l’amministrazione ordinaria e delle emergenze nella città”.  Sviluppare un’interfaccia unica di comunicazione tra privati e pubblica amministrazione; istituire il Servizio geologico capitolino, realizzare una smart grid, alcune delle azioni legate a questo aspetto. E ancora. Per rendere Roma una città più forte si punta sul rilancio “del Tevere tramite progetti specifici coordinati dall’Ufficio Speciale” ad esso dedicato; “valutare il potenziale di resilienza della rigenerazione del distretto dell’area Ostiense Marconi” e riorganizzare “la fruizione dei siti archeologici per integrarli nella vita quotidiana degli abitanti di Roma”.

Ruolo centrale alla cultura, con diverse azioni ad essa dedicate, da una sua maggiore diffusione sul territorio all’attribuzione di un nuovo ruolo alle biblioteche. “Ho insistito affinché la cultura fosse prioritaria” ha spiegato Bergamo. "Ciò che rende Roma, a dispetto delle difficoltà, unica al mondo è il fatto che ospita il più grande patrimonio culturale e la più grande comunità scientifica e accademica in Europa". Tra gli altri punti “l’attivazione di un piano di rigenerazione degli edifici dismessi a usi diversificati”, la “candidatura di Ostia Antica a sito patrimonio dell’Unesco”, il rilancio “delle aziende agricole gestite da Roma Capitale”.

E ancora. Città “inclusiva, aperta e solidale con tutti”. Due le azioni indicate come prioritarie : “Attuare il programma di promozione delle attività sportive per tutti” e avviare un “programma di accoglienza integrata ai richiedenti asilo e ai titolari di protezione internazionale” .

Non potevano mancare due focus su due dei punti più critici per Roma: trasporti e rifiuti. Per il primo, la “priorità” indicata è il rinnovo del “parco automezzi pubblici con l’introduzione di bus ecosostenibili”. Per il secondo: “Ottimizzare la raccolta differenziata di rifiuti”. Tra le ‘azioni’: Tutela della biodiversità; valorizzare la risorsa idrica locale; puntare sull’efficientamento energetico ; aprire centri per la lavorazione di materiali post consumo. “Puntiamo a convincere gli abitanti di questa città che un cambio culturale è possibile” il commento di Meleo. “Dobbiamo passare da un’economia lineare a valore perso” ha concluso Montanari “per un’economia circolare a valore aggiunto”. Commenta Lina Liakou: "Siamo soddisfatti di questo primo passaggio. Ora sarà importante sviluppare e implementare questa strategia con azioni concrete".

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