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Processo Enav, Guido Pugliesi ricorre contro la prescrizione

Un iter di 8 anni senza arrivare a una pronuncia. L’ex Ad: "Sono innocente e voglio giustizia piena"

Dopo quasi otto anni dall’imputazione a carico di Guido Pugliesi, a lungo Amministratore Delegato di Enav, la decima sezione del Tribunale di Roma ha decretato la prescrizione del reato contestato. Una decisione che equivale a un colpo di spugna da parte della giustizia italiana perché chiude il procedimento senza una pronuncia chiara di innocenza o di colpevolezza. “Il tribunale – commenta amareggiato lo stesso Pugliesi - non è stato in grado di concludere il mio processo in primo grado provocandomi enormi danni morali ed economici per cause non dipendenti da me. È stata emessa una sentenza che non mi riconosce una esplicita pronuncia di innocenza per un reato che ho dimostrato ampiamente in questi lunghi anni di non aver commesso”.

L'accusa all’ex dirigente si basava sulla presunta dazione di 200.000 euro corrisposta nelle mani del tesoriere dell'Udc Giuseppe Naro da parte dell'imprenditore Tommaso Di Lernia per conto della Società Selex di Finmeccanica – a cui era legato contrattualmente – dietro indicazione di Pugliesi. Questo finanziamento sarebbe stato dato a fronte di presunti favori fatti da Enav a Finmeccanica. Pugliesi ha sempre negato che il finanziamento ci sia stato, così come ha sempre negato di aver favorito Finmeccanica, peraltro fornitore di Enav da sempre. L’ex Ad ha sostenuto inoltre come l'affermazione del pentito Di Lernia traesse origine da precise ragioni di rancore e di vendetta a seguito dei provvedimenti di espulsione della sua ditta da Enav presi agli inizi del 2010.

L’epilogo della vicenda è particolarmente spiacevole perché la prescrizione avrebbe potuto facilmente essere evitata. “Una cosa è certa – sostiene Pugliesi - Se la Presidente Forleo avesse presieduto l'udienza fissata per il 21 settembre scorso senza rinviarla al successivo 19 ottobre, e cioè a due giorni dopo la scadenza del termine di prescrizione (17 ottobre), questa non sarebbe intervenuta in quanto saremmo rientrati nei termini di legge. Per questo motivo rimango fortemente perplesso e pieno di seri e fondati dubbi di fronte a questa incredibile conclusione del Tribunale, unitamente al ruolo svolto dal PM al riguardo. Rivendico l'assoluta trasparenza con cui ho operato nei miei 9 anni di Enav, messa in dubbio dalle evidenti falsità di un imprenditore disonesto che si è voluto vendicare per averlo io escluso, in epoca non sospetta, dai fornitori di Enav. Il colmo è che lo stesso PM Ielo aveva definito questo imprenditore – in occasione di un altro procedimento in cui era stato coinvolto in precedenza – come "persona di assoluta inattendibilità; di elevato spessore criminale; che riesce a mentire anche quando dice la verità". Non mi sembra pertanto giusto essere messo, in termini di attendibilità, sullo stesso piano di un simile personaggio, avendo io alle spalle 50 anni di onorato lavoro senza essere stato mai sfiorato da macchie o ombre di alcun genere”.

La storia di questo procedimento potrebbe non finire qui. “Poiché voglio giustizia piena – conclude Guido Pugliesi -  ho chiesto ai miei avvocati, che concordano, di presentare ricorso contro questa sentenza di prescrizione. Infatti, nonostante questa negativa esperienza, continuo ad avere fiducia nella giustizia italiana”.

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