Primo maggio tra le polemiche: “Sindacati paghino. Farlo a Tor Vergata”
Polemiche sul concertone. Accuse dal Pdl ai sindacati: "Cgil, Cisl e Uil il rispettino regole e pagamento per i servizi di pulizia, protezione sanitaria, occupazione di suolo pubblico e trasporti aggiuntivi"
Vigilia di concertone al sapor di polemiche e vetriolo per il primo maggio a piazza San Giovanni. Da un lato i controlli sul palco e dall'altro la proposta di spostarlo a Tor Vergata. Si preannunciano così le consuete polemiche sul concerto che dall'evento musicale investono il campo politiche.
IRREGOLARITA' - Otto denunce e 43 mila euro di multa, per mancata osservanza delle misure a tutela dei lavoratori, è il bilancio dei controlli effettuati ieri dai carabinieri del Nucleo Operativo per la tutela del lavoro di Roma nell'area di piazza San Giovanni dove è in fase di installazione il palco. Irregolarità "fisiologiche", assicurano oggi gli organizzatori dell'evento, "per un cantiere di tali dimensioni, con 180 lavoratori regolarmente contrattualizzati".
PAGAMENTI – Il deputato del Pdl Marco Marsilio ha commentato: “Bene ha fatto il sindaco Alemanno a chiedere a Cgil, Cisl e Uil il rispetto delle regole e il pagamento di quanto dovuto per i servizi di pulizia, protezione sanitaria, occupazione di suolo pubblico e trasporti aggiuntivi per il concerto del Primo Maggio. Tutti gli organizzatori di eventi a Roma - aggiunge -, grandi o piccoli che siano, dalle associazioni di volontariato cattoliche ai partiti politici, passando per le organizzazioni sportive e no profit, sono tenuti a pagare i costi sostenuti dall'Amministrazione. Solo i sindacati, con arroganza e prepotenza, pretendono di esserne esentati a danno dei cittadini romani, nonostante il concerto del Primo Maggio sia diventato un evento prevalentemente commerciale, che incassa ingenti diritti televisivi da un'azienda pubblica come la Rai e risorse importanti da sponsor privati".
CONCERTONE A TOR VERGATA - "Il concertone del Primo Maggio è una vera e propria 'truffa' a danno dei lavoratori. A svelarlo sono stati gli stessi esponenti sindacali che, dopo aver venduto ad una società privata l'organizzazione dell'evento, oggi affermano che la manifestazione non è più 'sindacale', bensì un evento mediatico di portata internazionale, con picchi di share televisivo del 25 per cento. E' un fatto che denunciavano da anni, puntualmente smentito dai sindacati fino all'anno scorso". Lo afferma, in una nota congiunta, i presidenti delle Commissioni Cultura e Ambiente di Roma Capitale di Roma Capitale, Federico Mollicone e Andrea De Priamo (PdL). "Dunque, venuto meno anche il pretesto 'sindacale' - aggiungono -, quale ragione inventeranno oggi i sindacati per infrangere le prescrizioni che tutti devono rispettare? Chiunque organizzi un evento a Roma, nessuno escluso, deve pagare i costi dei servizi all'Amministrazione capitolina, soprattutto chi da esso ne trae un profitto commerciale considerevole. Siamo favorevoli ai grandi eventi, soprattutto se musicali, purché si svolgano nei luoghi più adeguati della città, nel rispetto delle regole, del decoro e della residenzialità. Per questo, oltre al pagamento dei servizi aggiuntivi, pena il sequestro del cantiere - concludono -, ribadiamo la nostra proposta di spostare definitivamente il concerto a Tor Vergata o al Circo Massimo". (Fonte Ansa)
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