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Un anno di Raggi e quel vento che ora soffia contro il Movimento

Cronaca di un anno vissuto tra polemiche, spaccature, annunci, nomine, inchieste giudiziarie. Doveva cambiare tutto e invece a cambiare sembra essere solo la percezione dei cittadini nei confronti del M5s

Polemiche, spaccature, annunci, nomine, inchieste giudiziarie. Poche delibere, tanti "lasciateci lavorare" e pochi, pochissimi successi. Roma a Cinque Stelle un anno dopo. Tempo di bilanci, necessari, fatti per tutti i sindaci. Se per i primi cento giorni non si potevano fare perché "non bastava una mano di bianco" e per i primi sei mesi si chiedeva il tempo dato a tutti sindaci, oggi, ad un anno dalla sua elezione, Virginia Raggi e tutto il Movimento Cinque Stelle devono fare i conti con quanto fatto in 365 giorni. Devono farlo perché, stando ai sondaggi - quelli che durante la campagna elettorale l'hanno data sempre vincente - i romani non sono più con lei ed il famoso vento, quello del cambiamento, soffia ora in direzione opposta, contro il Movimento Cinque Stelle. 

Insomma la luna di miele con i romani è finita e sui social, tra i commenti, la frase "fatela lavorare" è stata sostituita con "Virginia, datti na mossa".

I NUMERI - Partiamo dai numeri. In un anno sono 227 le ordinanze firmate dalla sindaca Raggi (290 quelle durante il primo anno da sindaco di Marino), 153 nel 2016, 84 nel 2017. Nomine, deleghe e revoche gli oggetti più gettonati, rispettivamente 35, 65 e 18. Le delibere di giunta ammontano a 258 (328 quelle della giunta Marino), mentre 182 sono le deliberazioni del Consiglio Comunale (76 invece dal 12 giugno 2013 al 12 giugno 2014). Come si evince spulciando l'albo pretorio la giunta pentastellata ha messo a contratto oltre 100 collaboratori esterni, 102 per la precisione. Marino si era fermato, nel primo anno, a quota 90.

NOMINE E POLEMICHE - Nomine che in alcuni casi hanno portato a polemiche e spaccature, in altre addirittura ad inchieste. La prima, subito abortita, è stata quella di Daniele Frongia, scelto per  fare il capo di gabinetto, ma poi dirottato al ruolo di vice sindaco. Altro errore è quello del contratto accordato a Carla Raineri che dopo un mese e mezza si dimette (o viene cacciata, dipende da chi racconta la storia, ndr) per l'eccessiva invadenza del cerchio magico nelle decisioni. Ad oggi il ruolo è ancora scoperto. Scoperto rimane a lungo, più di un mese, il ruolo di assessore al  bilancio. L'addio di Marcello Minenna apre un vuoto che si pensava colmato da Raffaele De Dominicis che dura neanche 24 ore e viene messo alla porta per via di un'indagine. Al suo posto arriva un ex Pd, Andrea Mazzillo. Con Minenna se ne va anche il presidente di Ama Alessandro Solidoro che viene sostituito da Antonella Giglio, rimpiazzata a sua volta un mese e mezzo fa. Ma è la nomina di un dirigente quella più discussa, ovvero quel Renato Marra, fratello di Raffaele, spostato dai vigili urbani al dipartimento turismo, con annesso aumento di stipendio. 

INCHIESTE - La nomina, poi revocata, finisce sotto la lente della magistratura che recapita alla sindaca un avviso di garanzia: i reati contestati sono falso e abuso d'ufficio. Un'inchiesta che cambia il Movimento, costretto ad inventarsi un nuovo regolamento per non far decadere la sindaca che rischia adesso addirittura il rinvio a giudizio. Non la coinvolge direttamente, ma distrugge il suo raggio magico l'inchiesta che porta all'arresto di Raffaele Marra, "il virus che ha infettato il Movimento" per dirla con Roberta Lombardi. Un momento chiave del primo anno di Raggi, quello che spalanca le porte al commissariamento di fatto della prima cittadina. Arrivano i fiduciari della Casaleggio, i deputati Fraccaro e Bonafede, a controllarla. Frongia viene depotenziato e, per salvare la parvenza di una giunta ancora autonoma, viene promosso Luca Bergamo. Salvatore Romeo, ultimo pezzo del raggio magico, torna a fare il dirigente e quando va dal giudice ricorda di aver intestato alla sindaca 3 polizze vita. Nuova bufera e la fine, definitiva stavolta, del raggio magico. 

ATTI PRINCIPALI - A febbraio in tanti sostengono che "dopo quello che ha superato in questi mesi la Raggi ora non può che far bene". Sistemate le nomine, riconosciuti i debiti fuori bilancio e votato il bilancio stesso, il cambio di passo appare davvero dietro l'angolo, oltre che indispensabile, per la città e per il M5s. Il primo riguarda le buche e il varo dell'hashtag #stradenuove. Con quali fondi? Ad oggi, alla faccia della trasparenza, ancora non è dato saperlo. Le strade, a macchia di leopardo, vengono mostrate riparate. Il problema buche però è lontano dall'essere risolto, come testimoniano i limiti sempre più bassi su consolari e strade interne alla città. In pratica, non si riescono a riparare le buche? Su Colombo, Salaria, e Aurelia si va a 30 all'ora. I fondi messi a bilancio per le strade finiscono in un trasparente bando europeo che verrà assegnato tra qualche mese. Bandi europei anche per il verde, verticale e orizzontale. Potature e sfalci arriveranno in autunno. Nel frattempo si fa e si farà quel si può. In aula, ad oggi, tre gli atti più importanti: il bilancio, il nuovo regolamento sul commercio e la delibera che riconosce l'interesse pubblico allo #stadiofattobene. Per il resto tanti annunci, tanti faremo, tanti progetti, tanti sogni. Su tutti la funivia. 

TRASPORTI  - E qui si spalanca il mondo dei trasporti che a Roma vuol dire Atac. Il primo atto importante dell'amministrazione a Cinque Stelle è la riduzione delle corse. Il ragionamento è semplice: "abbiamo pochi autobus e non si riescono a garantire le corse? Riprogrammiamo il servizio senza prendere in giro i cittadini". "La situazione migliorerà con l'arrivo dei 150 bus (soldi trovati dall'amministrazione Marino e gara sbloccato dal commissario Tronca) e con l'ordine dei nuovi bus a metano", è la seconda parte del ragionamento. C'è un blitz in cui la Raggi promette che l'estate non porterà problemi con l'aria condizionata perché verrà fatta manutenzione. L'estate è arrivata e i guasti si ripropongono, come prima, più di prima. Nel frattempo i bus a fuoco nel solo 2017 sono più di 10, i guasti sono quotidiani e la bigliettazione fa registrare, secondo alcuni dati smentiti però da Atac, un segno meno. Situazione invariata anche per la Roma Tpl, società privata i cui lavoratori periodicamente non vengono pagati. Coccolati durante la campagna elettorale, si sono trasformati in un boomerang. Dalle promesse ai fatti infatti il passo si è rivelato lungo. E così anche qui il vento che doveva cambiare è rimasto fermo. Tante le nuove idee: nuovi tram, nuove preferenziali, funivie. Pochissimi (solo alcune preferenziali) quelli realizzati, tanti sono ancora su carta, altri un sogno. La ciclabilità, fiore all'occhiello dei cinque stelle, è ferma al palo o quasi. Il delegato Paolo Bellino si è dimesso, registrando il solo sblocco della ciclabile della Nomentana. Il resto del lavoro è un mistero. 

RIFIUTI - Se Atac piange, Ama non ride. Anzi. I cambi ai vertici non aiutano una gestione lineare dei rifiuti. L'avvicendamento Muraro Montanari ha portato ad un cambio di visione. Si è passati dal pragmatismo dell'ex consulente Ama al progetto visionario della donna di fiducia di Grillo. A luglio come a maggio le strade però si sono riempite di rifiuti. Scene identiche all'amministrazione Marino (va detto), con la differenza dell'assenza di un progetto per nuovi impianti. Abbattuta infatti l'idea degli ecodistretti, è al momento sconosciuta la collocazione e la portata degli impianti di compostaggio che la Montanari vuole realizzare. Si affida il tutto al sogno di portare la differenziata al 70%. Come non si sa. Rimangono i problemi all'Ama Salario con i  cittadini in protesta perenne. Resta l'allerta della Valle Galeria dove Acea vuole costruire un impianto per lo smaltimento di materiali plastici. Permane, in generale, l'incertezza sul conferimento dei rifiuti. Un piano precario che ad ogni imprevisto sembra trascinare la città verso l'emergenza. E alle fotografie dei sacchetti si affiancano quelle di gabbiani e topi, segnali di un decoro che non c'è e che senza bandi, al momento bloccati, riesce davvero difficile da immaginare. 

SONDAGGI - Si spiegano così i numeri impietosi dei sondaggi. A gennaio Ipr collocava la Raggi al penultimo posto tra i sindaci d'Italia (prima l'Appendino, sempre M5s). Index research, a maggio, ha chiesto ai romani se la situazione è migliorata o peggiorata. Trasporti e rifiuti sono peggiorati per oltre il 50% degli intervistati. Il miglioramento è intravisto da una percentuale bassissima di romani. E sabato, Repubblica ha pubblicato un sondaggio IZI, secondo il quale sette romani su dieci bocciano l'operato della sindaca. Insomma in un anno il vento è cambiato e a quanto pare soffia contro il M5s.  

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