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Lo sbarco dei renziani scompiglia il Campidoglio: frenata sul rimpasto

Il possibile cambio di poltrone nell'esecutivo Marino, dato quasi per certo dopo l'approvazione del bilancio, si allontana. Intanto i renziani puntano sulla segreteria regionale

La vittoria schiacciante di Matteo Renzi alle primarie del Pd nei seggi della Capitale scompiglia anche la cima del Campidoglio. A uscirne rafforzato il sindaco Ignazio Marino che non ha mai nascosto la sua vicinanza con il 'collega' di Firenze fin dalla campagna elettorale quando il 'rottamatore' lo affiancò in un incontro al Teatro Ambra a Garbatella. I due, del resto, si incontrarono anche dopo la vittoria del 'marziano' per una biciclettata 'mediatica' sui Fori Imperiali, anche se quell'appuntamento non fu proprio dei più riusciti. Dopo il risultato delle primarie lo stesso Marino ha confermato la linea: “Vorrei una sinistra che vince e afferma le proprie idee e i propri principi: penso che Matteo abbia il carisma per poterlo fare” ha affermato. “Per me conta moltissimo che lui abbia un'esperienza amministrativa che lo porta a essere naturalmente vicino ai problemi della gente”.

Oltre allo scossone nel panorama democratico romano, la vittoria di Renzi sembra aver rafforzato la posizione del sindaco Marino. In primis per il rimescolamento di carte all'interno di un partito con cui il primo cittadino romano non ha mai avuto una perfetta intesa, a partire dai rapporti tra la sua squadra di governo e la maggioranza in Aula Giulio Cesare. Le voci sul rimpasto, che dopo l'approvazione del bilancio previsionale 2013 sembrava 'dovuto', se non del tutto sopite si sono per lo meno affievolite. Un cambio di poltrone era infatti caldeggiato dai democratici capitolini, in particolare dai cuperliani del Pd, usciti però sconfitti dal voto delle primarie. Nella Capitale, infatti Gianni Cuperlo è stato superato anche da Pippo Civati, circa 19% contro poco meno del 21%. Se questo a lungo andare rafforzerà il sindaco o lo allontanerà ulteriormente dall'Aula è tutto da vedere. Il prossimo banco di prova sarà la discussione del bilancio previsionale 2014.

A batter cassa saranno invece i renziani, come il sindaco Marino appunto e, essendo forse chiuso il capitolo rimpasto della giunta, l'appuntamento più vicino è quello del rinnovo del segretario regionale. Forse per riequilibrare un nuovo segretario renziano, si potrà fare qualche apertura sul rimpasto in Campidoglio. Tra i renziani capitolini figurano Michela Di Biase, Valentina Grippo, Athos De Luca, Alfredo Ferrari, Antonio Stampete, Fabrizio Panecaldo. Con Cuperlo invece il capogruppo Pd in Campidoglio Francesco D'Ausilio e il presidente dell'Assemblea Mirko Coratti. Tra i cuperliani capitolini anche Daniela Tiburzi, Maurizio Policastro, Piepaolo Pedetti, Valeria Baglio, Ilaria Piccolo.

Come affermato dal sindaco nei giorni scorsi, che ha specificato “sono in accordo con il segretario del Pd romano Lionello Cosentino”, il rimpasto sembra allontanarsi. Rimane al suo posto l'assessore al Bilancio Daniela Morgante. Il suo rigore tecnico non è mai stato visto di buon occhio dai democratici capitolini tanto che alcune settimane fa era stato date praticamente per certo che l'assessore sarebbe tornato a fare il magistrato della Corte dei Conti subito dopo la fatica del bilancio. “Rimango cinque anni” ha confermato invece mezzo stampa in una recente intervista. Rimangono stabili sulla loro poltrona anche gli assessori alla Cultura Flavia Barca, alle Politiche Sociali Rita Cutini e all'Urbanistica Giovanni Caudo indicati come gli assessorati 'a rischio' in un eventuale bilancio. Tramontata anche l'idea di Luca Pancalli di abbandonare la nave anche grazie alla nuova delega ai Grandi eventi sportivi ricevuta nel 'rimpastino' di alcune competenze.

Oltre al Campidoglio, uno spazio per i renziani si apre in vista del prossimo cambio al vertice del Pd del Lazio, dove Enrico Gasbarra è in scadenza. Gli iscritti romani potrebbero essere chiamati a scegliere il loro nuovo segretario regionale a marzo. Il toto-nomi è già partito: in pole position i due renziani Lorenza Bonaccorsi, già candidata a entrare in giunta dopo la vittoria di Ignazio Marino, e Angelo Rughetti.

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