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Asili, protesta delle educatrici precarie all'Anci: "Ci vogliono licenziare"

Una delegazione ha ottenuto un intervento prima dell'avvio dei lavori dell'assemblea delle amministratrici dell'Anci alla Camera. "Il Comune vuole indire un nuovo bando, così finiamo in mezzo a una strada"

Non si arrestano le proteste delle educatrici precarie di Roma. Questa mattina, in occasione dell'assemblea delle amministratrici dell'Anci alla Camera, una delegazione ha ottenuto di poter parlare prima dell'avvio dei lavori. La mobilitazione, che prosegue ormai da mesi, è nata in seguito alla sentenza della Corte di Giustizia Europea che aveva puntato il dito contro l'Italia per l'uso reiterato di contratti a tempo determinato fissando il tetto massimo in 36 mesi. E se una deroga per le scuole statali è stata trovata, quelle comunali sono rimaste escluse. Il Governo, con una circolare, ha concesso un anno di tempo per lavorare alla loro stabilizzazione ma a giugno circa 5000 educatrici romane, tra asili nido e scuole d'infanzia, rischiano di perdere il posto

A gettare benzina sul fuoco, denunciano dal Coordinamento contro la precarietà, uno schema di delibera sulla dotazione organica dell Campidoglio licenziato il 14 aprile 2015, destinato a diventare una delibera. “Questo documento prevede che per le nuove assunzioni venga indetto un nuovo bando pubblico” spiega Cinzia Conti del Coordinamento contro la precarietà, contattata da Romatoday. “Una strada che impone, anche a quante sono già in precedenti graduatorie, con anni e anni di lavoro precario alle spalle, di ricominciare da capo. Una notizia che getta nella disperazione migliaia di precarie”. Sotto la lente d'ingrandimento anche i numeri: “Per i nidi sono previsti solo 18 posti mentre per le scuole 36 a fronte di una carenza d'organico di circa 900 posti nei nidi e altrettanti nelle scuole”

Le precarie chiedono una stabilizzazione. “Dopo le proteste abbiamo avviato anche dei tavoli con il ministero della Funzione Pubblica che si è preso l'impegno di effettuare una ricognizione su tutti i comuni italiani per capire qual è l'entità del problema”. Le precarie non sono decise a mollare: “La nostra protesta non si arresterà”. 

A rispondere è stato il segretario generale dell'Anci, Veronica Nicotra, la quale ha tenuto a sottolineare che i Comuni sono "impegnati da un anno su questa vicenda, voglio ricordare" ha detto "che la deroga a settembre 2015 è nata sulla base di un accordo con il ministero della Funzione pubblica" nella consapevolezza delle "difficoltà derivanti dalle infrazioni comunitarie". Nicotra ha rivendicato "l'impegno" dell'Anci che ha chiesto da tempo al governo, e "lo abbiamo richiesto al ministro" Madia "in queste settimane", una "norma che consenta ai Comuni di stabilizzare questo personale che è personale formato".

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