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Politica Garbatella / via Cristoforo Colombo

Regione, precari sui ponteggi decisi a rimanere, anche fino a Natale

Dieci giorni sui tetti della Regione, a 12 piani dalla terraferma per il diritto alla casa, al lavoro, al reddito minimo garantito: non cambia la situazione sui ponteggi della Regione Lazio

I precari che lunedì 6 dicembre sono saliti sulle impalcature della Regione, sono ancora lì. Da dieci giorni sono accampati e non sono ancora scesi, uniti con il movimento 'Uniti contro la crisi', che mantiene il presidio sotto la Regione, sono stati raggiunti sui ponteggi da sei consiglieri regionali e, persino, dalla presidente Renata Polverini.

Tra le richieste dei manifestanti ci sono "le istanze di 50, 60 mila famiglie senza casa e l'assunzione di tutti gli esternalizzati della sanità del Lazio. Ci sono milioni di appalti che vanno a ditte e cooperative arricchendole sulle spalle dei precari - spiega Congi - E' risaputo che l'internalizzazione di questi lavoratori produrrebbe risparmi notevoli per il sistema sanitario nazionale (un infermiere esternalizzato costa 25 euro all'ora, uno assunto 17 euro). La giunta precedente assunse i lavoratori del Sant'Andrea, ora chiediamo che si prosegua su questa strada e che si calendarizzino gli interventi. Per fare questo - prosegue - è necessario un progetto politico, non è una decisione che possono prendere i tecnici, e Polverini lo sa bene". L'Usb riferisce che "manifestazioni di solidarietà si stanno svolgendo davanti alle Prefetture di tutti i capoluoghi del Lazio. Ieri a Latina, questa mattina a Viterbo, Rieti e Frosinone, dove sono previsti incontri con rappresentanti dei Prefetti. Identica la richiesta avanzata nei presidi: si dia ascolto alle istanze dei 'Magnifici Sette'".

"Nonostante i bei gesti - spiegano - le richieste non sono state ancora ascoltate. E siamo pronti a restare qui ad oltranza, anche a Natale". Intanto dalla Regione confermano "l'offerta di tavoli tecnici sulle problematiche sollevate dai manifestanti, anche alla presenza di assessori". "Qui i compagni ci riforniscono dal presidio, ma è sempre più difficile - dice Giovanni Pio Congi, sindacalista dell'Usb - Ieri c'erano zero gradi e abbiamo sofferto davvero il freddo, ma noi resistiamo. Se ci sarà qualche defezione sarà individuale e dovuta a problemi di salute... una di noi non sta tanto bene. Qualche giorno fa è venuta la Polverini - racconta - ci ha detto 'Scendete. Io vi aspetto sotto', ma voleva ricevere solo noi sette e non tutta la delegazione che ci sostiene. Così abbiamo ringraziato e rifiutato. Questa è una forma di lotta estrema ma pacifica che riguarda centinaia di migliaia di persone. Non stiamo giocando".

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