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Vigili, superpoteri per il vice comandante Di Maggio: a lui la gestione di tutte le emergenze

L'amministrazione Cinque Stelle non è soddisfatta del "rendimento" della Polizia Locale. Chiesto un intervento a Porta che ha firmato una determina che attribuisce poteri speciali a Di Maggio

Una determina avente ad oggetto il "conferimento dell'incarico di coordinamento multidisciplinare di attività legate a specifici obbiettivi di particolare complessità e/o emergenzialità". A firmarla è il Comandante Generale della Polizia Locale Diego Porta che ha così attribuito poteri speciali ad uno dei tre vice comandanti, Antonio Di Maggio. Una figura anomala, mai esistita all'interno del corpo, e che apre il campo a diverse interpretazioni e ricostruzioni su quanto accaduto.

Una appare però essere la certezza: l'amministrazione Cinque Stelle non è soddisfatta del "rendimento" della Polizia Locale. Abusivismo commerciale, parcheggiatori abusivi, controllo dei campi rom lasciano a desiderare e per questo al Comandante Porta è stato chiesto, anche in maniera brusca da parte dell'amministrazione Raggi, un intervento. E qui entriamo nel campo delle letture del provvedimento. 

Secondo alcuni il provvedimento sarebbe una sorta di commissariamento di Porta stesso imposto dalla sindaca a vantaggio di Di Maggio, la cui esperienza, unita ad un piglio interventista che ha molta presa mediatica piace molto alla giunta grillina. Secondo altri invece Porta con la firma di quel provvedimento avrebbe semplicemente messo ordine tra i suoi vice comandanti. Richiamato all'ordine dall'amministrazione avrebbe infatti individuato il problema della scarsa efficacia delle azioni in atto nelle tante sovrapposizioni di competenze tra il vice comandante Botta, attualmente responsabile di SPE e GSSU, e Di Maggio. Una sovrapposizione che ha portato confusione e disorientamento all'interno dei vigili. Da qui la decisione di Porta e i maggiori poteri a Di Maggio che, rispetto a Botta, vanta maggior credito presso l'amministrazione. 

Un "premio" per il comandante sceriffo che in realtà nasconderebbe anche una trappola. Alla vigilia della discussione del nuovo ordinamento del corpo, con l'estate e le ferie in arrivo, e con l'assenza di fondi per gli straordinari, lavorare sulle emergenze non sarà semplice. C'è bisogno quindi di un dirigente capace di ottenere il massimo dai suoi uomini, sfruttando il carisma e l'appeal personale, aspetto questo unanimemente riconosciuto dalle varie anime del corpo a Di Maggio.

Un compito che per il neo "supercomandante" si annuncia comunque decisamente in salita. E se fino ad oggi a rispondere è stato solo Porta, ora le responsabilità investiranno anche lui.

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