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Piste ciclabili, Roma è al 66esimo posto per ciclopedonabilità

Secondo il Rapporto di Ricerca "L'A-Bici" di Legambiente, si bocciano i capoluoghi del Lazio per quanto riguarda la vivibilità delle piste ciclabili:la capitale risulta in 66esima posizione nella classifica per indice di ciclopedonabilità

"L'A-Bici - Numeri, idee, proposte sulla mobilità ciclabili" , Rapporto di Ricerca diffuso da Legambiente boccia i maggiori capoluoghi del Lazio per quanto riguarda la buona qualità delle piste ciclabili. Per questo rapporto è stato creato l'indice di ciclopedonalità, un nuovo parametro che misura quanto hanno lavorato gli amministratori locali per integrare i mezzi di spostamento all'interno del territorio. I metri ciclabili per abitante sono stati trasformati in "metri equivalenti" con un calcolo che ha tenuto conto di lunghezza e tipologia delle piste ciclabili, estensione delle aree pedonali e delle zone con moderazione di velocità a 30 km/h e altri interventi di "traffic calming".

I risultati denunciano una situazione poco favorevole per quanto riguarda la capitale, che risulta essere al al 66° posto, con un indice di ciclopedonalità di appena 2,52 metri per abitante, lontana dai dati comunicati da Reggio Emilia (indice 34,86), Lodi (31,14) e Modena (28,39). Non va meglio per le altre città del Lazio: Rieti è al 53° posto con un indice di 4,19 metri per abitante, Latina è al 62° posto con 2,81 metri e Frosinone al 67° con 2,48 (Viterbo non ha comunicato i dati).

Lorenzo Parlati, Presidente di Legambiente Lazio, commenta così i dati della ricerca: "Roma si ritrova fanalino di coda nella classifica che premia i Comuni italiani più virtuosi nel favorire la mobilità ciclabile. Malgrado qualche segnale di risveglio, come il potenziamento di un servizio Bike-sharing ancora del tutto insufficiente e il prossimo avvio dei lavori della ciclabile verso il mare, la situazione generale resta sconfortante. Al di là di interventi spot e opere spesso non inserite in un piano organico di itinerari messi in rete, preoccupa la strage silenziosa che si consuma ogni giorno sulle strade con sempre più ciclisti vittime di incidenti che denotano l'assoluta assenza di una cultura diffusa di rispetto verso il piccolo mezzo ecologico e verso coloro che, nonostante tutto, si ostinano a pedalare in città. Tanto che le associazioni dei ciclisti si sono viste costrette a diffondere un manuale di sopravvivenza del ciclista urbano" .

Inoltre continua precisando che "La scorsa primavera abbiamo apprezzato il via libera della giunta Alemanno al tanto atteso Piano della ciclabilità, ma per non farlo rimanere sulla carta ora va sostenuto con le risorse necessarie alla realizzazione degli interventi, accelerandone l'attuazione con priorità decise tramite un confronto con cittadini, comitati e associazioni. Per raggiungere gli obiettivi ambiziosi del Piano, che prevede un salto da 225 a 1.200 km di rete ciclabile e da 26 a 350 stazioni per il Bike-sharing con tanti nuovi parcheggi nei nodi di scambio, servono altrettanto ambiziose scelte di investimento, visto che ad oggi sono finanziati solo 65 km dei nuovi itinerari. Nel medio periodo sono necessari circa 40 milioni di euro, mentre nell'immediato, oltre alle utili ricuciture dei percorsi esistenti già previste, si può pensare di realizzare itinerari ciclabili leggeri e in sicurezza lungo tutte le strade che lo consentano, a partire da quelle individuate dai Municipi e riportate nel Piano".

Anche Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio, lascia un suo commento per i dati calcolati "Per rendere davvero la bicicletta un sistema di trasporto alternativo è necessario non solo implementare il numero delle piste e dei percorsi ciclabili, ma anche migliorare la fruibilità di quelle già esistenti: non servono super-piste ma collegamenti che favoriscano gli spostamenti reali verso i poli di attrazione dei quartieri e una manutenzione costante dei tracciati per evitare che il degrado li renda presto impraticabili. Accanto alle ciclabili, necessarie sui grandi assi urbani di scorrimento, occorre attuare interventi adeguati per rendere possibile su tutta la viabilità secondaria una felice coabitazione di mezzi diversi: piedi, pedali e motori. Roma e tutti i capoluoghi e le grandi città del Lazio devono essere attrezzati con una serie di servizi dedicati, come strutture porta-biciclette con meccanismo di sicurezza, per favorire al massimo l'intermodalità con l'alternanza dell'uso delle due ruote con i mezzi pubblici, su questo anche la Regione Lazio può avere un nuovo ruolo molto importante, programmando investimenti con le Province ed i Comuni in questa direzione".

Nel rapporto "L'A-Bici" Legambiente richiede anche un potenziamento del servizio di Bike-sharing, da portare al livello quantitativo e qualitativo delle altri capitali europee; interventi di segnaletica orizzontale e verticale per dare maggiore visibilità ai ciclisti sulle strade in uscita dalla Capitale (salita verso Castel Gandolfo, Castel di Guido- Tragliata verso Bracciano, Litoranea Ostia-Torvaianica, Tiberina sino a Fiano, Tiburtina sino a Tivoli).

 

Di seguito alcune tabelle regionali per il Lazio

TABELLE
Rapporto "L'a-bici - Numeri, idee, proposte sulla mobilità ciclabile"



Tabella 1
INDICE DI CICLOPEDONALITÀ DELLE PRINCIPALI CITTÀ ITALIANE

Metri ciclabili per abitante calcolati tenendo conto di lunghezza e tipologia piste ciclabili, estensione aree pedonali e zone con moderazione di velocità a 30 km/h e interventi di traffic calming

Posizione Città
mt/ab
       
1 Reggio Emilia   34,86
2 Lodi   31,14
3 Modena   28,39
       
53 Rieti   4,19
62 Latina   2,81
66 Roma   2,52
67 Frosinone   2,48

Legambiente 2010, elaborazione su dati comunali 2009


Tabella 2
PISTE CICLABILI
Estensione in chilometri delle piste ciclabili presenti nel territorio comunale

Posizione Città
km
       
1 Modena   190
2 Torino   175
3 Reggio Emilia   155
       
7 Roma   115
53 Latina   10
68 Rieti   6
78 Frosinone   4

Legambiente 2010, elaborazione su dati comunali 2009

Tabella 3
KM DI CICLABILI PER KM2 DI SUPERFICIE COMUNALE (2008
)

Posizione Città
km/km2
       
1 Padova   133,2
2 Brescia   130,3
3 Torino   91,8
       
17 Bologna   55,4
24 Milano   41,1
50 Roma   8,8

Fonte: Istat, Indicatori sui trasporti urbani, marzo 2010

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