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Lazio Nuoto, il TAR ribalta il risultato del bando comunale. Il Campidoglio esulta: "È nostra vittoria"

L’assessore allo Sport spiega perché la vittoria della Lazio Nuoto, ricorrente contro l’esito di un bando cittadino, non rappresenta una sconfitta per l’amministrazione. La piscina intanto resta chiusa. Frongia: “La riaprano”

Il TAR del Lazio ha accolto il ricorso della Lazio Nuoto. La società sportiva che dal 1984 gestisce la piscina di viale Giustiniano Imperatore, aveva contestato l’esito del bando indetto dall’amministrazione capitolina. La gara aveva infatti indicato un altro vincitore. In attesa di leggere la sentenza, di cui però si conosce già la decisione, la società più medagliata della polisportiva biancoleste, ha festeggiato.  Il risultato è stato commentato anche da chi, nella Giunta Raggi, detiene la delega allo sport.

Assessore Frongia lei ha recentemente dichiarato che, se la Lazio Nuoto si conferma vincitrice del bando, "per l’Amministrazione non può che essere una vittoria". I rapporti non sembravano idilliaci e siamo rimasti sorpresi. Ci spiega perché sarebbe una vittoria?

Innanzitutto vorrei far notare che nessuno sta commentando la precedente pronuncia del Tar. Ha rigettato l’istanza della Lazio ed ha dato pienamente ragione all’amministrazione sulla bontà del ricorso al bando di gara.  Quindi già la prima sentenza aveva smentito le critiche di quanti, con i comunicati emersi in questi giorni, avevano criticato la gara. Poi per quanto riguarda l’ordine di arrivo, c’è una commissione indipendente che è estratta a sorte, come prevede il codice dei contratti. Lazio nuoto ha fatto ricorso sulle questioni tecniche della classifica ed anziché essere seconda è prima. L’ordine di arrivo a noi non cambia nulla. 

E quindi?

La vittoria sta nel fatto che prima avevamo un concessionario scaduto che pagava un canone da decenni inadeguato, di mille euro al mese. Oggi abbiamo un canone adeguato che vale tre volte tanto ed una concessione che durerà più tempo e garantirà servizi alla collettività. E quindi di questo io sono contento.

Però erano moltissime le concessioni d’impianti comunali scadute da decenni. Quello della Lazio lo era da pochi mesi. Avrei capito di più la soddisfazione per l'assegnazione d'un impianto scaduto da molto tempo. Ce n’erano decine in quelle condizioni.

Ma tolti quelli con problemi strutturali, tolti gli impianti che avevano problemi di natura patrimoniale e criticità di ordine urbanistico su cui, per dieci anni, nessuno era intervenuto. Eliminati anche quelli che avevano problemi con i mutui, gli uffici hanno fatto la scelta di inserire, tra i primi tre bandi, quello della Lazio Nuoto.

daniele_frongia-3C'è una sottolineatura che ha fatto poco fa , non per la prima volta, sul canone irrisorio che pagava la Lazio Nuoto. Ora dovrà versare il triplo.  Sembra tanto ma in realtà la differenza, per le casse del Comune, è di appena 24mila euro l’anno…

E’ vero che sono cifre piccole. Ma noi stiamo combattendo anche per le risorse da destinare alla guardiania in impianti che troviamo chiusi. Per lo sport inevitabilmente dobbiamo partire anche da questi numeri.

Quindi l’aspetto economico era molto importante. Ed infatti che fosse stato fatto un bando che puntasse più sull’offerta economica che su quella tecnica, era una delle contestazioni mosse proprio dalla Lazio Nuoto.

Ma non è affatto vero.

Numeri alla mano, se guardiamo i punteggi attribuiti alle realtà che hanno partecipato al bando è così. E’ stata premiata quella che ha offerto più soldi.

Ma non si possono fare le proiezioni ex post. Si fanno ex ante.  Le valutazioni non si fanno dopo, sulla base delle offerte la valutazioni. Il bando prevedeva il 30% del punteggio per la parte economica ed il 70% per quella tecnica.

Alla fine però la decisione, su chi meritasse l’impianto della Garbatella, l’ha presa il TAR. Ed io ricordo che l’amministrazione non è che ne avesse proprio incoraggiato il ricorso. MI sembra che in definitiva la vittoria sia della giustizia, e molto meno dell’amministrazione. Non è d’accordo?

No, non sono d’accordo perché non è la prima sentenza. Viene sempre ribadita la bontà di mettere a bando gli impianti. Dopodichè il TAR ha dato ragione ad una società che aveva contestato l’esito del bando. Ma questo prescinde dal Campidoglio. A noi interessa, come amministrazione, che ci sia un concessionario in regola, che paga il giusto e che offre un servizio ai cittadini.

A tal proposito però la Lazio Nuoto non ha riaperto i battenti. Il servizio ai cittadini, a corollario dell’iter amministrativo, non sembra sia attualmente garantito.

E’ una scelta di Lazio Nuoto. Ho visitato altri impianti, anche nel quadrante,e sono in funzione. Questa è una decisione della società sportiva che reputo del tutto incomprensibile. Ed anzi, come amministrazione, le rivolgiamo un appello affinchè riapra il prima possibile.

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