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Festa della Befana e i Tredicine, M5s difende il bando. Alfonsi attacca Meloni: "Si dimetta"

Raggi: "Se il bando è regolare non vedo come l'amministrazione possa revocarlo"

Una cosa è certa: per il quarto anno consecutivo una delle feste più amate dai romani è investita dalle polemiche. Dopo la pubblicazione della graduatoria degli assegnatari dei banchi alla Festa della Befana di Piazza Navona, che ha visto l'assegnazione di 15 posizioni su 48 alla famiglia Tredicine o a nomi a loro riconducibili, sono l'assessore al Commercio Adriano Meloni, affiancato dal presidente dell'omonima commissione capitolina, Andrea Coia, a rispondere al fuoco. Perché al centro c'è proprio il Regolamento sulle attività commerciali su aree pubbliche, la delibera 30, uscita proprio dalla commissione di Coia: sarebbe bastato togliere la Festa dalla categoria delle Fiere, la richiesta della presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi,  per declassare l'importanza del requisito dell'anzianità ed aprire il bando ad altri operatori. Ma così non è stato. 

L'assessore Meloni prova "fare chiarezza" e pubblica su Facebook i bandi del 2014 e del 2015 pubblicati dalla minisindaca Alfonsi. Bandi che suscitarono la protesta degli operatori tanto che i banchi, per ben tre anni di fila, non vennero aperti. Ma l'assessore attacca: "L'unico criterio di assegnazione" dell'edizione del 2014 "fu l'anzianità di posteggio". Un "bando-sanatoria", lo definisce Meloni, che avrebbe "lasciato tutto com'era". Sul bando 2015 rincara la dose: "Su 50 punti complessivi, il 40% era dato dall’anzianità. Il massimo consentito dalla Conferenza Stato-Regioni. Se non era un regalo anche questo". E veniamo all'oggi: "Abbiamo dimezzato il punteggio destinato all’anzianità: 20 punti invece di 40. Il restante 80% per criteri di qualità: produzioni artigianali, biologiche, certificate". Poi aggiunge: "Abbiamo fatto di più. Abbiamo posto un ulteriore limite per evitare 'concentrazioni' ad una sola postazione alimentare e non alimentare per persona giuridica". 

Tra le fotografie pubblicate su Facebook ci sarebbe anche la 'prova' della buonafede del suo operato: "E’ un ricorso al Tar Regionale del Lazio che chiede l’annullamento del nostro bando. Indovinate chi lo ha presentato? Il signor Tredicine Alfiero. Tredicine ha impugnato il bando di gara contro la decisione di fissare i punteggi per l’anzianità al 20%, invece che al 40%, e contro il limite di un unico posteggio ad operatore per settore merceologico". Poi la difesa finale: "Abbiamo applicato tutte le regole vigenti per limitare qualsiasi squilibrio nell'assegnazione delle concessioni. Il resto lo fa la partecipazione libera degli operatori a un bando pubblico che era aperto a tutto il territorio nazionale". All'amministrazione non resta che "fare i controlli dal primo minuto" ha spiegato. 

"Abbiamo fatto il massimo che si poteva fare con la normativa esistente" ha detto Coia a margine dell'Assemblea capitolina. "Se uno in piazza dimostra che quei criteri di qualità non ce li ha, automaticamente può essere anche escluso, ma non possiamo dire questo oggi. Quello che uno ha messo sulla carta deve portarlo in piazza, e se porta qualità ha diritto di rimanere. Altrimenti decade e quel posto andrà nuovamente a bando". Poi, su Facebook, ha attaccato Sabrina Alfonsi: "La signora dei bandi-sanatoria ieri ha detto che abbiamo redatto le graduatorie dei posteggi per la Festa della Befana basandoci solo sull'anzianità per favorire i soliti noti" il commento. "L'unica verità è che ha paura di fare brutta figura".

Sabrina Alfonsi chiede le dimissioni di Meloni. "Le chiacchiere stanno a zero. Con il Prefetto Tronca abbiamo ritirato il bando. Unica possibilità era cambiare la norma da Fiera in Festa. L'assessore lo sa ed era apparentemente d'accordo con noi, ma i Cinque stelle in Campidoglio non hanno voluto cambiare" ha scritto in una nota. "Non posso essere accusata di aver distrutto la Festa da una parte e di averla consegnata ai soliti noti dall'altra. Da quando ci siamo noi non hanno montato nel 2014 per protesa contro la riduzione dei banchi, non hanno montato nel 2015 perché il bando é stato ritirato in autotutela per non consegnarlo nelle mani dei soliti noti, non hanno montato nel 2016 perché senza il parere del Tar abbiamo deciso di non proseguire. Ribadisco la richiesta del ritiro del bando in autotutela altrimenti l'assessore Meloni deve dimettersi".

Attorno a Sabrina Alfonsi si è sollevato un coro di polemiche da parte degli esponenti Pd. "La festa della Befana di piazza Navona, che l'amministrazione municipale aveva radicalmente trasformato in un momento di festa con spettacoli e iniziative per bambini grazie anche a un percorso di confronto e di ascolto con le associazioni del territorio, è ritornata ad essere un bazar di ninnoli e di cineserie che nulla hanno a che vedere con lo spirito originario della festa" le partole di Giulia Tempesta, consigliera del Partito democratico di Roma Capitale. "Sarà la festa del monopolio Tredicine. La Raggi e la sua maggioranza hanno centrato l'obiettivo di donare per 9 anni la tradizionale festa dei bambini romani ai soliti noti" ribatte il consigliere Marco Palumbo. "Se il bando lo avesse fatto un amministratore di un altro partito i 5 Stelle avrebbero gridato allo scandalo" le parole dell'ex candidato presidente ad Ostia, Athos De Luca. La capogruppo in Campidoglio Michela Di Biase ribadisce la richiesta della presidente del Centro storico: "Chiediamo l'urgente annullamento del bando e le conseguenti dimissioni dell'assessore Meloni". 

Da 'destra' arriva la posizione di Andrea De Priamo, consigliere di Fdi-An e vicepresidente dell'Assemblea Capitolina e del Stefano Tozzi capogruppo nel I Municipio. "Valuteremo come approfondire anche chiedendo una apposita commissione trasparenza Capitolina tutti i contorni legati alla legittimità di questo procedimento".

L'ultima parola della concitata giornata di ieri l'ha avuta la sindaca Virginia Raggi, intervistata da Giovanni Floris a diMartedì su La7. "Non venivano fatti bandi da tantissimi anni" ha spiegato. "Loro (Tredicine, ndr), che comunque hanno tantissimi banchi, sono riusciti ad ottenere una quota molto piccola, un 10-15% sul totale dei banchi. Se il bando è regolare e le aggiudicazioni sono state regolari non vedo come l'amministrazione possa revocare un procedimento regolare. Sicuramente faremo dei controlli". Poi un'accusa: "Abbiamo contrastato il fenomeno dei Tredicine talmente tanto, che all'indomani dei nostri provvedimenti gli stessi Tredicine sono venuti in aula hanno minacciato i nostri consiglieri". 

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