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Per lo Stadio fatto bene serve il Pums: "Entro settembre una risposta del Governo"

Il Comune ha chiesto al governo di finanziare le opere invarianti previste nel PUMS. Ass. Meleo "Avremo delle risposte tra agosto e settembre". Per evitare una mobilità "catastrofica"vanno però realizzate prima dello stadio

Nella vicenda dello stadio ci sono nodi che ancora non sono stati sciolti, com'è stato dichiarato a margine del recente vertice tra uffici capitolini e As Roma. Altri nodi però finalmente arrivano al pettine e finiscono per smentire gli enfatici annunci di Virginia Raggi.

La condizione posta dal Politecnico di Torino

Lo scorso febbraio, nel presentare il report del Politecnico di Torino sullo stadio, la Sindaca aveva promesso l'avvio dei lavori entro il 2019. Sul momento era sembrata una previsione ottimistica. Solo più tardi, leggendo il rapporto elaborato dalla prestigiosa univesità piemontese, si è compreso quanto fosse difficile rispettare quella promessa. Il Politecnico infatti, che pochi mesi prima aveva bollato come "catastrofico" il quadro della mobilità che lo stadio avrebbe prodotto, aveva rivisto il giudizio. Ma ad una sola condizione, esplicitata all'interno del report: le opere previste dal Piano Urbano della Mobilità Sostenibile andavano  realizzate prima dello Stadio.

In attesa dei finanziamenti

Quali sono i tempi tecnici perchè le cosiddette opere invarianti del PUMS siano compiute, è impossibile stabilirlo. Per un semplice fatto. Ancora oggi non si sa se il Governo Nazionale le finanzierà.  "Sicuramente tra agosto e settembre avremo delle risposte a livello nazionale" ha dichiarato l'assessora Linda Meleo a margine di una conferenza nazionale sui piani urbani di mobilità sostenibile. Le risposte attese riguardano i fondi ministeriali per le infrastrutture previste nel PUMS. 

Le cosiddette "opere invarianti" del PUMS

"Ci siamo concentrati su un pacchetto di progetti che abbiamo presentato al ministero a dicembre per il finanziamento e siamo in attesa dell'esito - ha ricordato Meleo a margine della conferenza nazionale sui piani urbani di mobilità sostenibile - I progetti prevedono linee tramviarie, quella di viale Palmiro Togliatti, quella che dalla stazione Tiburtina arriva a piazzale del Verano, quello che da largo Ricci arriva a piazza Vittorio, poi abbiamo le funivie Casalotti-Battistini e Magliana, ma abbiamo chiesto anche risorse per acquistare treni da posizionare sulle nuove linee tramviarie".

In attesa di tante risposte

Gli interventi che l'amministrazione pentastellata chiede all'As Roma di realizzare prima che sia avviato il cantiere per lo stadio, rischiano di non rappresentare l'ostacolo principale. Dopotutto bisogna capire quando la Regione investirà il suo tesoretto di 180 milioni per ammodernare la Roma Lido. Quando il Governo avvierà i cantieri per costruire il Ponte dei Congressi, l'unico sopravvissuto dopo la cancellazione di quello di Traiano. E non ultimo bisogna capire se, il Consiglio dei Ministri, darà il via libera ai finanziamenti per il PUMS.

Cambiare mentalità: processi lunghi

Verebbe da chiedersi cosa c'entri la realizzazione di linee tramaviarie sulla Palmiro Togliatti o la funivia Casalotti Battistini, con la mobilità che ruoterà attorno a Tor di Valle. Servono per creare un'offerta trasportistica che convinca i romani, a rinunciare ad auto e scooter per spostarsi. Perchè il report del Politecnico di Torino parte dal presupposto che il 50% dei tifosi utilizzeranno i mezzi pubblici per raggiungere lo stadio. Per riuscirvi però, significa avviare una trasformazione culturale. E di solito questi traguardi necessitano di tempi lunghi. Improbabile che vi si riesca, quindi,  entro la fine dell'anno.

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