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Atac, ecco il piano di risanamento: arriva il bigliettaio a bordo

Il piano prevede la riduzione dei costi e l'aumento dei ricavi. Ai primi si arriverà attraverso il taglio di 300 colletti bianchi e all'internalizzazione della manutenzione. Lotta all'evasione e maggiore efficienza dei servizi nel secondo caso

basileCentosettanta milioni di euro. A tanto ammonta il riequilibrio dei conti dell'Atac secondo il piano industriale presentato ieri dall'amministratore delegato Basile. Il riequilibrio dei conti è da raggiungersi entro il 2013 e prevede sia minori costi sia un aumento dei ricavi.

Alla voce taglio dei costi si inserisce l'allontanamento di circa 300 colletti bianchi sui mille attualmente in organico. Sempre alla voce taglio dei costi, si punterà ad internalizzare la manutenzione in questi affidata a ditte esterne. Alla voce maggiori ricavi invece si inserisce il ritorno del bigliettaio sulle linee centrali, mentre invece in periferia sarà l'autista stesso a staccare il biglietto.
 
Ci sarà anche un riassetto delle linee, attraverso un incremento della produttività della rete. Si punterà alla riduzione del fenomeno delle corse perse. Si potenzieranno le aree a forte domanda e si lavorerà per la minimizzazione della produzione chilometrica non utile per la collettività.

Nel documento si legge anche che è previsto “il riconoscimento da parte degli enti competenti dei rimborsi per la gratuità di alcune fasce attualmente non paganti”. In questo caso in sostanza sono a rischio tutte quelle esenzioni, vedi carta gratuita per gli over 70.

Il segretario del Pd Roma, Marco Miccoli attacca: “Siamo in attesa di conoscere nel dettaglio il piano "lacrime e sangue" che il nuovo Ad di Atac Maurizio Basile presenterà a tutti nei prossimi giorni. Una cosa però possiamo dirla già ora con certezza: dopo tre anni di sciagurata gestione Alemanno, con lo scandalo di Parentopoli e la conseguente assunzioni all'Atac di migliaia di persone a chiamata diretta e a tempo indeterminato, a pagare saranno i cittadini romani, i lavoratori dell'azienda e gli utenti. Insomma, il sacrificio viene chiesto a chi non ha responsabilità. Una vera e propria ingiustizia: l'ennesima". 

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