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Stop alla guerra dei decibel: arriva anche a Roma il "piano regolatore del rumore"

Una sorta di zonizzazione acustica della città è contenuta nel provvedimento votato in Assemblea capitolina. Raggi: "Ora più trasparenza su autorizzazioni agli operatori del settore"

Un "piano regolatore del rumore" che suddivide Roma in aree, ognuna con il suo differente peso specifico di tolleranza di decibel, per cercare di coniugare le esigenze di riposo dei residenti con quelle di sviluppo e fruizione socio-culturale della città. L'Assemblea capitolina ha approvato con 25 voti favorevoli e 4 astenuti la proposta di delibera 143/2018, il Regolamento di disciplina della gestione del rumore ambientale sul territorio di Roma Capitale, completando l'esame di odg ed emendamenti dopo l'illustrazione all'Aula da parte della sindaca Virginia Raggi nelle scorse settimane. 

Critiche al provvedimento sono arrivate dalla stessa maggioranza M5S, con la consigliera Gemma Guerrini che si è detta "non pienamente soddisfatta dal regolamento", con poi l'opposizione Pd che, per bocca del consigliere Orlando Corsetti, ha parlato di "bicchiere più che mezzo pieno", consegnando un voto di astensione al pari di FdI: "Uno strumento utile alla città che nasce ai tempi dell'amministrazione di centrodestra e che avete trovato pronta", ha sottolineato il capogruppo Andrea De Priamo. 

La gestione del rumore ambientale, aveva spiegato Raggi, "costituisce un aspetto estremamente delicato e complesso all'interno di una comunità cittadina, soprattutto in una metropoli come Roma. Questo perchè il rumore che proviene dalle attività produttive, commerciali, culturali, deve essere contemperato in qualche modo all'interno di un equo bilanciamento di interessi che veda da un lato il diritto delle persone ad avere uno stile di vita che contempli anche il diritto al riposo e alla quiete con le esigenze altrettanto meritevoli di favorire lo sviluppo sociale ed economico della città". Così, le parole della sindaca, "abbiamo cercato di raggiungere questi obiettivi attraverso proprio questo regolamento, che prende le mosse da uno strumento di pianificazione territoriale, una sorta di zonizzazione acustica con la classificazione acustica del territorio: un provvedimento del 2004 che suddivideva il territorio capitolino in aree cercando di classificare il peso acustico".

Questo regolamento, ha sottolineato la prima cittadina, "mette in comunicazione non solo tutte queste zone ma le esigenze di sviluppo della città e le esigenze di tutela dei cittadini all'interno di un quadro di crescita e sviluppo sostenibile. Lo sforzo che l'amministrazione ha voluto compiere è quello di armonizzare questi diritti, spesso non perfettamente coincidenti e collimanti, attraverso un lavoro di programmazione territoriale e pianificazione settoriale che prenda in considerazione tante attività, come le emissioni da lavori di cantiere, servizi pubblici, esercizi commerciali, eventi socio-culturali". 

Secondo Raggi "è stato fatto un lavoro non banale, tanto è vero che la stessa storia e il percorso di questo regolamento non sono brevi, la prima stesura è del 2004, poi ci fu una prima proposta in Giunta nel 2010 e successivamente nel 2015, senza mai approdare in Aula sino all'attuale proposta. Il regolamento peraltro fornisce un piano organizzato e certo relativo ai tempi, modi e procedure, rendendo più semplice e intellegibile a cittadini e operatori di settore avere ben chiare le procedure e tutti i sistemi autorizzativi e di norme che servono per l'eventuale autorizzazione di alcune attività. La certezza consente una maggiore trasparenza e quindi di ricostruire quel tessuto di fiducia tra l'amministrazione e i cittadini che chiedono risposte" ha concluso la sindaca. 

(Fonte Agenzia Dire)


 

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