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Piano regolatore, Legambiente: "Alemanno disegna nuovo cemento nelle aree agricole"

Legambiente Lazio, in merito al nuovo Piano regolatore votato dalla giunta capitolina, dice: “Stop alla devastante variante in agro romano di Alemanno"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

“Stop alla devastante variante in agro romano di Alemanno. Con il diluvio di cemento di questi anni, utilizzare la scusa dell'housing per giustificare una nuova colata di cemento è ridicolo e patetico, i romani non hanno l'anello al naso". Lo afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. "Roma negli ultimi dieci anni è cresciuta meno della sua area metropolitana nei numeri dei residenti e fino al 2020 in sostanza non crescerà più, secondo le previsioni della Cna e del Cresme, a che pro allora tutto questo cemento? La Conferenza urbanistica di oggi somma una serie di oscenità, altro che correggere il Piano regolatore, Alemanno - dice Parlati - quel piano l'ha bello e attuato quasi tutto e ora disegna nuovo cemento nelle aree agricole, nelle periferie come a Torbellamonaca, raddoppia le cubature a Romanina, applica il piano casa all'ex Fiera di Roma, devasta il litorale col waterfront di Ostia, vorrebbe costruire persino le metro in cambio di cubature, addirittura riaprirebbe il capitolo più che chiuso delle compensazioni. Altro che nuovo volto urbanistico per Roma, questa discussione su una variante al PRG non si può nemmeno aprire, al termine della consiliatura, a campagna elettorale già aperta. Per il bando sull'agro, poi, le affermazioni del Sindaco sono di una gravità inaudita, ha sempre minimizzato, criticato aspramente Legambiente che denunciava queste scelte, e oggi svela che sono ben 160 le aree private interessate dall'operazione, ma si rende conto di quanto enorme sia la bugia che è andata ripetendo?”

“Quando Alemanno parla della materia urbanistica ci sono sempre brutte notizie, ma è davvero pessima la riapertura dello sciagurato bando per il reperimento di aree agricole da riconvertire ad aree edificabili per esigenze compensative ed esigenze legate al disagio abitativo, e per fortuna che è stato Ministro dell'Agricoltura - afferma Mauro Veronesi, responsabile territorio di Legambiente Lazio -. La cosa curiosa è che i numeri non sono cambiati, l'obiettivo di 27.500 appartamenti resta: e quindi a cosa serve riaprire il Bando? Serve a due cose: riaprire lo sciagurato capitolo delle compensazioni, e infatti c'è una bozza di documento preliminare che dichiara l'esigenza di nuove compensazioni, in forza di presunti orientamenti della magistratura amministrativa, e rinsaldare, in vista delle elezioni e della ricandidatura a sindaco già annunciata da Alemanno, il patto con il 'peggio del peggio' della rendita fondiaria a Roma: gli 'agricoltori di attesa', ossia coloro che possiedono pezzi di agro e che, per l'appunto attendono amministrazioni a loro 'amiche' pronte e prone a varianti urbanistiche. E' grave inoltre aver annunciato l'uso del Piano Casa per la questione Fiera di Roma: in questo modo si potranno effettuare trasformazioni urbanistiche per più di 300.000 metri cubi: che è ben di più di quanto avrebbe voluto realizzare l'Amministrazione guidata da Veltroni.”

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