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Nuovo piano regolatore: Alemanno punta al riassetto urbanistico

Case popolari, riqualificazione dell'ex Fiera di Roma, demolizioni e ricostruzioni a Tor Bella Monaca e un referendum popolare sui grattacieli in città. La giunta vota il piano regolatore

Realizzare trentacinque mila alloggi di edilizia popolare, riqualificazione dell'ex Fiera di Roma, demolizioni e ricostruzioni a Tor Bella Monaca, un referendum popolare per decidere se costruire grattacieli questi i punti cardine su cui Alemanno punta in una sorta di rivoluzione dell'urbanistica della capitale.
Alemanno parla durante  una conferenza sull'Urbanistica all'Auditorium di viale Tupini e uno ad uno elenca il suo programma per il nuovo piano regolatore e i piani di zona.

EDILIZIA POPOLARE – Riguardo le case popolari Alemanno è sicuro della meta: “L'obiettivo di realizzare 35mila alloggi di edilizia popolare e di housing sociale è a portata di mano, lo stiamo realizzando dopo tantissimi anni. Le grandi varianti: un Prg diverso per le periferie, il Piano Casa e la Città Policentrica”.
“Abbiamo già consegnato circa trecento case negli ultimi tempi - ha detto Alemanno - ma il dato di fondo è che attraverso tutte le delibere in corso di approvazione, possiamo dare una spinta in avanti sull'edilizia sociale quindi fare realmente un piano casa utilizzando anche i vantaggi offerti da quello regionale”.

IL VOTO DELLA GIUNTA - Quindi Alemanno ha sottolineato che ci sono due aspetti molto importanti: “il primo è che con un insieme di varianti e interventi urbanistici predisposti in questi mesi e oggi al voto dell'assemblea capitolina, abbiamo profondamente corretto il Piano regolatore generale che abbiamo ereditato e che non fissava con chiarezza i diritti delle persone e non dava spazio all'edilizia popolare. Oggi siamo in grado di salvare i contenuti positivi di quel piano. In particolare: policentrismo e di dare uno sviluppo equilibrato alla nostra città e soprattutto di premiare i comportamenti virtuosi partendo dalla demolizione e ricostruzione come nel caso di Tor Bella Monaca”.

PIANO CASA DELLA REGIONE - “Il secondo aspetto importante - ha proseguito ancora Alemanno - è che c'è una piena sintonia fra Roma Capitale e Regione Lazio e questo ci permette di lavorare accelerando i tempi e dando risposte condivise. In particolare l'idea che è quella di utilizzare le norme del piano casa per poter approvare subito la delibera sull'ex Fiera per riqualificare una zona, da troppo tempo degradata, avendo risorse per finanziare gli investimenti della Camera di Commercio. Queste possibilità offerte dalla regione sono una grande opportunità per Roma”.

GRATTACIELI A ROMA – C'è una “questione grattacieli in città” e a dirlo è proprio il primo cittadino che ha messo al lavoro una commissione i cui risultati dovrebbero essere pronti a ottobre e, per l'occasione, Alemanno pensa di chiedere ai cittadini, tramite refendum, cosa pensano della costruzione dei grattacieli in città: “In ottobre verrà fatta una conferenza per poter illustrare il lavoro della commissione. Dopo abbiamo intenzione di fare una vera consultazione popolare. Dobbiamo però appoggiarla a una consultazione come quella delle elezioni comunali per garantire l'effettivo afflusso delle persone”.

PIANO REGOLATORE – Infine, Alemanno sottolinea l'obiettivo della sua giunta per quanto riguarda l'urbanista “trasformare il Piano regolatore capitolino da strumento virtuale in strumento reale per dare un punto di riferimento agli operatori e favorire una crescita ordinata della città. I mesi che abbiamo di fronte saranno decisivi per portare a compimento processo di trasformazione”.

In particolare, secondo il sindaco, il limite del Piano regolatora capitolino è quello di non aver precisato in che modo realizzate determinate previsioni urbanistiche. Ad esempio, “le Compensazioni (previsioni che venivano trasferite da una zona all'altra della citta in seguito, ad esempio, all'approvazione della variante delle certezze che fissava l'inedificabilità di alcune zone della città, ndr): il Piano aveva 6,5 milioni di metri cubi di compensazioni da ricollocare, finora noi ne abbiamo ricollocati 4,9 milioni di metri cubi con sforzo immenso e siamo anche stati criticati per favorire la cultura del mattone quando in realtà stavamo completando una logica di diritti scritti nel Piano regolatore”. Tra le altre cose, Alemanno ha ribadito «il deficit infrastrutturale del Piano regolatore vigente”.

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