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Piano pullman, il mondo del turismo contro rincari e Ztl: "A rischio 12mila posti di lavoro" 

L'assessore Meloni: "Pieno sostegno al nuovo regolamento"

Federalberghi, Federagit, Anav, Confcommercio, Confesercenti, Emet bus. Tutti contro l'assessore Linda Meleo e il suo piano pullman, cappio al collo annunciato per l'intera filiera turistica romana. La giunta Raggi si prepara al voto delle nuove norme che regoleranno l'accesso dei mega bus privati in città. Due i punti chiavi che stanno scaldando gli animi delle associazioni di categoria: il rialzo delle tariffe fino al 1700 per cento, con carnet da 300 biglietti che sfioreranno i 36mila euro (contro i 2500/3000 degli attuali abbonamenti annuali) e la chiusura di una parte del centro storico con apposita Ztl C. 

Una manovra con il chiaro intento di ridurre la presenza dei torpedoni a ridosso dei monumenti cittadini, ma - per gli interessati - una mannaia senza precedenti sul settore. Dopo settimane di proteste e tentativi di dialogo falliti con la titolare alla Mobilità Meleo, oggi la conferenza stampa delle principali sigle dei lavoratori. Al microfono, a ribadire il no al piano, Giuseppe Roscioli per Federalberghi Roma, Tullio Tulli per l’Anav, Giancarlo Iacuitto per Fiavet Lazio, Carlo Begliuti per Guide Roma Federagit, i rappresentanti territoriali delle confederazioni Unindustria, Confcommercio e Confesercenti, rispettivamente Stefano Fiori, Tullio Nunzi e Daniele Brocchi. 

Una questione trasversale che non interessa più soltanto gli operatori dei bus turistici. Albergatori, agenti di viaggio, guide, ristoratori, semplici commercianti. Se i pullman riducono drasticamente i flussi di gruppi che arrivano nella Capitale ne risentono tutti. I dati illustrati in conferenza stampa raccontano le proporzioni del fenomeno. "Attualmente sono 17 milioni gli arrivi, di cui oltre il 30% in autobus turistici, per 40 milioni di presenze annue di turisti nella città di Roma. Questi flussi di turisti danno lavoro a 150.000 addetti, generando il 10,3% dell’intero PIL cittadino" spiegano le associazioni della filiera turistica. "L’approvazione del piano Meleo comporterebbe il sostanziale azzeramento dei flussi turistici in autobus con conseguente crollo di arrivi e di presenze nella Capitale nell’ordine, rispettivamente, di 1,5mln e 3,6mln di turisti, mentre sono circa 12mila i posti di lavoro che andrebbero persi".

E a chi sostiene l'impatto eccessivo su ambiente e traffico dei mega torpedoni, i diretti interessati rispondono con uno studio di settore firmato dall'università La Sapienza sulla base di dati di Agenzia per la Mobilità e Arpa. "I bus turistici coprono meno del 2% dei km annui percorsi nel centro di Roma da veicoli a motore, a fronte di un 89% riferibile alle autovetture e del 9% relativo ad altri veicoli". E ancora, "lo spazio di sosta è di 0,6 mq per passeggero contro i 5,2 mq per passeggero delle autovetture". E' stato poi osservato che "i picchi di inquinamento non si registrano nel centro città bensì nella zona est e nelle giornate in cui è minore la presenza dei bus turistici. In media sono meno di 600 i bus turistici che circolano ogni giorno a Roma, e non i 6000 di cui si è fatto un gran parlare in questi giorni, a fronte di oltre 570.000 autovetture stimate da un recente studio ANCI".

Insomma, non solo misure deleterie per la sopravvivenza del comparto, ma - secondo i denuncianti - nemmeno giustificate dall'analisi numerica degli esperti. Ma l'assessore Meleo non molla le posizioni. Troppi i pullman che girano per le Capitale ostacolando il traffico, specie nelle piccole vie del centro storico, e non sempre parcheggiando dove la sosta è consentita. Dei giorni scorsi una serie di operazioni della polizia Locale con multe salate agli irregolari. In risposta le foto del sindacato Emet bus che mostrano le auto private occupare i posteggi per i bus. Un braccio di ferro che non trova tregua. 

"Si è provato a spiegare all’assessore Meleo che le criticità della mobilità turistica a Roma possono essere affrontate senza interventi dirompenti - proseguono i rappresentanti di sindacati e associazioni di categoria - pretendendo da parte di tutti gli operatori del trasporto il rispetto delle efficaci regole già esistenti, potenziando e migliorando il sistema dei controlli per contrastare violazioni e abusivismo, non infrequenti tra gli operatori non domestici". Si torna a chiedere un "dialogo costruttivo e scevro da inutili oltranzismi" con "un tavolo di concertazione finalizzato all’interesse generale".

Più duri i toni di Emet bus. "Invitiamo i rappresentanti della maggioranza M5s che non condividono il piano Meleo a porre un freno ai deliri di quest'assessore e dei suoi collaboratori" dichiara Andrea Genovese, segretario nazionale. Tra chi sembrava non condividere a pieno le nuove regole l'assessore al Turismo Adriano Meloni, inizialmente aperto al dialogo con gli operatori. Interpellato da RomaToday però fa un parziale passo indietro: "Da parte dell'assessorato il sostegno al piano pullman è totale" spiega, sottolineando di aver già proposto un compromesso sul tariffario: "Ai rincari delle tariffe si può arrivare gradualmente, per tappe". Soluzione che non sembra sufficiente a placare la protesta. 

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