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Ospedale Umberto I, i sindacati: "Con il nuovo piano per il personale, servizi a rischio"

La denuncia da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl: "La direzione non si è confrontata con noi"

“Il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza all’ospedale Policlinico Umberto I sono a rischio”. È la denuncia che arriva dai sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl a seguito della pubblicazione da parte della direzione del nosocomio romano di una delibera in merito al fabbisogno per la dotazione dell’organico. “Da una prima lettura ci risulta che quanto stabilito dalla direzione si trova ben lontano dalle unità di personale sanitario,  di cui lo stesso Policlinico avrebbe bisogno, per garantire i servizi ai cittadini” scrivono in una nota Francesco Frabetti, Giovanni Fusco e Fabio Ferrari Responsabili Territoriali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. “Si evidenzia come le nuove disposizioni in materia pensionistica e l’impossibilità di provvedere all’immediata sostituzione dei lavoratori potrebbe determinare un rischio per il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza”. 

In particolare, spiega Giovanni Fusco a Romatoday, “rileviamo che i numeri indicati sono leggermente più bassi rispetto a quelli del 2016. Tra i pensionamenti già avvenuti e quelli che scatteranno da luglio per effetto di ‘Quota 100’, temiamo che questo piano assunzionale non dia garanzia per il mantenimento dei servizi. Inoltre la proposta di delibera non è stata discussa con i sindacati, che non sono nemmeno stati messi al corrente dei numeri relativi all’attuale pianta organica dell’ospedale”.

La denuncia dei sindacalisti riguarda anche le modalità di approvazione del documento: “Ancora una volta la direzione aziendale del Policlinico delibera senza nessun confronto con le organizzazioni sindacali. Dopo l’11 aprile, quando in Regione è stato sottoscritto un accordo che obbliga le aziende sanitarie regionali ad aprire dei confronti aziendali per definire i fabbisogni e le dotazioni organiche, proprio la Direzione del Policlinico Umberto I delibera il fabbisogno di personale che dovrebbe essere presente all’interno del nosocomio senza interpellare i sindacati”.

Da qui la richiesta di “sospensione immediata della delibera e attraverso il confronto aziendale utilizzare tutte le potenzialità  assunzionali  previste dalle vigenti normative, le quali vanno pienamente utilizzate ed integrate con le risorse derivanti dalla riduzione strutturale della spesa sostenuta per i servizi sanitari esternalizzati”. La richiesta è stata avanzata anche alla Regione Lazio “che ha l’obbligo di vigilare e programmare le assunzioni di personale e i servizi sanitari regionali rivolti ai cittadini. Nel caso non ci fosse un reale confronto sull’importante questione del personale”, conclude la nota, “verranno intraprese tutte le azioni sindacali necessarie anche relative alla proclamazione di in nuovo stato di agitazione”. 

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