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Piano di zona Tor Vergata, cooperativa indagata per estorsione

Per Lega San Paolo Auto anche l'accusa di truffa per Borghesiana e La Storta. Tra gli indagati anche un ex dirigente e funzionario comunali

Si allarga l’inchiesta sui piani di zona della capitale. Il pm Francesco Dall’Olio ha chiuso le indagini a carico di undici persone accusate a vario titolo di tentata concussione, estorsione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e omissione di atti d’ufficio per le modalità con le quali sono stati venduti e affittati appartamenti realizzati grazie a fondi e agevolazioni pubbliche. A rischiare di finire a processo, nove ex vertici delle cooperative Lega San Paolo Auto e Lega San Paolo V Auto che hanno costruito alcune palazzine nei piani di zona Tor Vergata, La Storta e Borghesiana. Con loro anche un ex dirigente e un ex funzionario del Comune di Roma che secondo l’accusa non hanno verificato la correttezza del calcolo degli affitti. I fatti contestati vanno dal 2000 al 2015.

A finire sotto la lente di ingrandimento della magistratura è la vicenda di tredici inquilini del piano di zona di Tor Vergata e soci della cooperativa edilizia. Una lunga battaglia legale durata vent’anni, che nel marzo del 2017 ha portato il Comune di Roma ad approvare la decadenza della convenzione tra l’amministrazione e la cooperativa e alla requisizione degli alloggi. Per il pm ai tredici inquilini è stato imposto un prezzo più alto di quanto stabilito per legge dietro la minaccia di non arrivare alla stipula del contratto d’acquisto con il rischio di perdere sia la casa sia quanto versato fino a quel momento. L’obiettivo, si legge nell’avviso di chiusura delle indagini preliminari, è fallito solo per la “strenua resistenza” opposta dai soci. Per questo nove ex vertici delle due cooperative, in quanto incaricati di pubblico servizio, sono accusati di tentata concussione e di estorsione. 

Tra loro figurano i due legali rappresentanti delle due cooperative coinvolte, Giulio Baldoni e Angelo Micozzi. A loro carico pende anche l’accusa di truffa aggravata ai fini del conseguimento di erogazioni pubbliche per non aver sottratto dal prezzo finale dell’affitto il contributo stanziato dalla Regione Lazio per la costruzione di 40 appartamenti nel piano di zona di La Storta e altrettanti in quello di Borghesiana-Pantano per un totale di 2milioni e 600mila euro ciascuno. Per il pm si tratta di un raggiro ai danni della Regione che ha versato il contributo, del Comune che ha concesso i terreni e i titoli edilizi e degli inquilini che hanno versato per anni un canone di affitto “a condizioni svantaggiose” che è stato “certificato e approvato” da parte degli enti locali e che ha generato un “ingiusto e ingente profitto” alle cooperative. Un errore di calcolo riconosciuto nel 2014 e nel 2015 dal Comune di Roma che con un procedimento in autotutela ha rivisto al ribasso l’ammontare dei canoni. 

Per gli affitti gonfiati fissati per i piani di zona La Storta e Borghesiana-Pantano risultano inoltre indagati per omissione di atti d’ufficio anche Francesca Saveria Bedoni, al tempo dei fatti dirigente dell’unità Edilizia residenziale pubblica del dipartimento Urbanistica del Comune di Roma, e il funzionario Luciano Mancini, responsabili delle pratiche di approvazione dei prezzi massimi di cessione per i due quartieri. Secondo il pm non hanno verificato che il calcolo per la cessione degli alloggi fosse corretto. 

Proprio come per Tor Vergata, Romatoday aveva già parlato delle due palazzine costruite nei piani di zona di La Storta e di Borghesiana-Pantano. Questi ottanta appartamenti, infatti, sono stati pignorati dalle banche che avevano erogato i mutui alla cooperativa Lega San Paolo Auto. In entrambi i casi il custode giudiziario ha avviato le procedure per la vendita degli immobili. Tra le motivazioni esposte dal responsabile della cooperativa anche la rimodulazione dei prezzi.  

“La mia assistita si dichiara estranea ai fatti”, afferma a Romatoday Giovanni Peluso, avvocato difensore di Bedoni. “Abbiamo presentato una memoria difensiva che dimostra in modo obiettivo la scarsa relazione di Bedoni alla vicenda, sia sotto il profilo temporale per la brevità dell’incarico, sia rispetto alla pratica relativa alla cooperativa Lega San Paolo Auto. Solleviamo anche la questione della continuità dell’azione amministrativa. I provvedimenti che hanno portato alle conseguenze censurate in sede penale sono il risultato di una successione di atti”.  

“Si chiude il primo capitolo giudiziario di una vicenda che ha visto gli inquilini vittime del malaffare”, denuncia l’avvocato difensore degli inquilini, Vincenzo Perticaro. “Senza dimenticare che né la Regione né il Comune si sono mai posti il problema se non dopo le denunce di queste persone. Ho ricevuto mandato dal sindacato Asia Usb e dagli inquilini di avviare un esposto alla Corte dei conti per danni erariali verso i vertici regionali e comunali in merito a quanto accaduto sull’edilizia agevolata a Roma e nel Lazio”. 

“Dopo tante battaglie e picchetti contro gli sfratti la lotta degli inquilini di Tor Vergata è stata riconosciuta”, il commento di Angelo Fascetti di Asia Usb, sindacato che da anni si batte al fianco degli inquilini dei piani di zona di Roma. “Prima dal Comune di Roma che ha approvato la riacquisizione degli appartamenti come prevede la legge, adesso anche dalla magistratura che indaga la cooperativa per gravi reati. Chiediamo a Comune e Regione di applicare la legge anche per Borghesiana e La Storta procedendo con la revoca della convenzione”. 

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