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Emergenza casa, il piano del Campidoglio finisce nel dimenticatoio: "Scaduto e non prorogato"

Lo scrive un dirigente del dipartimento Politiche Abitative in risposta ad una interrogazione scritta

La sindaca Virginia Raggi l’aveva annunciato ormai oltre un anno fa. Doveva essere pronto entro la fine del 2017. Oggi il Piano di azione per superare il disagio abitativo nella città di Roma è ancora lettera morta e la proroga di sei mesi per permettere al ‘Comitato attuativo’ di redigerlo, scaduta ormai il 30 giugno scorso, è stata lasciata cadere nel vuoto dalla Giunta a Cinque Stelle. Non rinnovata, nonostante il direttore delle Politiche Abitative nonché presidente del Comitato incaricato di elaborare il piano, Paolo Cesare Lops, abbia scritto all'assessorato di Rosalba Castiglione chiedendo una proroga "almeno" fino al 31 dicembre 2018. Senza esito. 

A comunicarlo è lo stesso dirigente in una risposta scritta all’interrogazione in merito avanzata il 22 giugno scorso dal consigliere di Sinistra per Roma Stefano Fassina. Il documento risale al 23 agosto scorso ed è stato controfirmato dall’assessora Castiglione. Vi si legge: “In data 22 giugno 2018 il sottoscritto [...] sottoponeva le problematiche incontrate nello svolgere i compiti assegnati e l'esigenza di disporre una proroga almeno fino al 31 dicembre 2018 all'attività dello stesso comitato, a tale comunicazione non è giunta risposta”. 

Il 'Comitato attuativo' era stato istituito in seguito alla delibera 163 approvata dalla Giunta Raggi il 25 luglio 2017. Ne fanno parte il Gabinetto della sindaca, i dipartimenti interessati e i municipi. Tra i compiti la mappatura degli immobili inutilizzati e un censimento di quelli confiscati, una ricognizione dei fondi a disposizione, la valutazione in merito alla possibilità di avviare progetti di autorecupero. Ne sarebbe dovuto nascere un piano che, secondo quanto scritto nero su bianco nella delibera, doveva essere sottoposto al voto dell’Aula Giulio Cesare entro il 31 dicembre del 2017. Meno di una settimana dopo la votazione della delibera, il 1 agosto 2017, l’ex assessore al Bilancio con delega alla Casa Andrea Mazzillo, autore del provvedimento, si dimette ma la delibera, approvata da tutta la Giunta, resta in vigore e il 28 dicembre 2017 la squadra di Virginia Raggi approva la sua proroga di sei mesi. Ma allo scadere di questo ulteriore periodo di tempo né interviene un’ulteriore proroga né viene presentato il Piano. 

Nello stesso documento firmato dal dirigente capitolino emergono inoltre altre informazioni relative alle "misure di sostegno abitativo". Tra i dati forniti ce n'è uno relativo alle assegnazioni delle case popolari, vero e proprio cavallo di battaglia delle politiche abitative del Campidoglio. L'obiettivo dell'ufficio assegnazioni, si legge nella risposta all'interrogazione, è quello di "emettere 525 provvedimenti entro il 2018". Ma, continua, "con ogni probabilità dovrà essere ridotto nel numero a causa delle difficoltà operative dovute al tardare della messa in funzione della nuova microstruttura con conseguente potenziamento delle risorse umane e al rallentamento delle operazioni di recupero di alloggi Erp illecitamente occupati".

Infine un passaggio sul destino dei residenti nei cosiddetti Centri di assistenza alloggiativa temporanea, in queste settimane alle prese con un bando per accedere al nuovo servizio Sassat che ha visto circa 600 famiglie escluse su 1200. Molte di loro, come raccontato anche da Romatoday, hanno deciso di fare ricorso. "Alla conclusione dell'istruttoria si avrà un elenco di ammessi al servizio in attesa della disponibilità di alloggi, manterranno il diritto all'assistenza alloggiativa e un elenco che dovrà entro 90 giorni accedere al Buono casa pena la decadenza dal servizio di assistenza alloggiativa". Anche i numeri del buono casa non sono confortanti: 25 nel 2015; 102 nel 2016; 82 nel 2017 e 27 nel 2018. In totale 236 su un totale di circa 1400 famiglie che avrebbero potuto accedervi.

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