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Piani di zona, Nanni chiede garanzie: "Basta lavori a metà, serve una commissione di vigilanza"

Il consigliere capitolino e presidente della commissione Lavori Pubblici Dario Nanni punta a maggiori controlli sulla costruzione dei quartieri di edilizia agevolata: "L'amministrazione deve fare i conti con errori passati"

Nei casi più eclatanti mancano ancora gli allacci alle fogne o al gas. In altri si lamenta una carenza di scuole mentre sono diversi i casi di progetti di opere pubbliche non realizzate o lasciate a metà. La situazione dei Piani di zona, quartieri residenziali realizzati con incentivi pubblici e per questo da destinare ad affitti o vendite agevolate, sbarcherà in Aula Giulio Cesare. A puntare i riflettori sulla questione, il consigliere capitolino e presidente della commissione Lavori Pubblici, Dario Nanni: “Alla prima seduta dell'Assemblea Capitolina presenterò un atto per rendere obbligatoria l’istituzione di una commissione di vigilanza per ogni piano di zona attualmente presente nella nostra città e su quelli di futura realizzazione”. In caso contrario, da presidente di commissione “non darò nessuna approvazione a progetti futuri finché non ci sarà un organismo di controllo e vigilanza su ogni specifico piano di zona”.

CREARE UN ENTE DI VIGILANZA - Un ente terzo che vigili sui lavori per la realizzazione di questi quartieri per Nanni è necessario. “È inaccettabile che a Roma siano stati progettati e realizzati interi quartieri senza che ci sia un organismo di controllo che vigili sull'operato di chi dovrebbe realizzare le opere di urbanizzazione e che faccia rispettare gli impegni assunti” spiega in una nota. Per Nanni “serve un organismo terzo, costituito da tecnici che controlli tutte queste situazioni, che verifichi lo stato di avanzamento delle opere, che esamini a fondo la stipula delle convenzioni, che vigili sull’utilizzo dei fondi per la realizzazione delle opere”.

CONTROLLO ALLE IMPRESE - Attenzione anche alle imprese: “Bisogna precludere a quelle imprese che non rispettano gli accordi presi con l’amministrazione e con i cittadini, la possibilità di poter nuovamente operare in questi ambiti, escludendole dai futuri interventi, questo anche a garanzia delle tante imprese sane e rispettose degli impegni assunti”.

IL PESO SULL'AMMINISTRAZIONE - Anche perché per rimediare agli errori del passato in alcuni casi servirebbero “decine di milioni di euro”. Tra le 'leggerezze' denunciate da Nanni figurano “l'individuazione di aree sbagliate, progettazioni approssimative, opere di urbanizzazione non realizzate o realizzate solo in parte”. Un quadro “desolante” per Nanni che, nonostante non sia di responsabilità diretta dell'amministrazione, la stessa “si trova a dover fare i conti per errori commessi negli anni passati, in alcuni casi risalenti anche a 15/20 anni fa”.

I CASI – “Colle degli Abeti, Monte Stallonara, Cesano, sono solo alcuni degli esempi di interi quartieri costruiti senza garantire servizi primari ai cittadini che sono andati a vivere in quelle zone o che dovrebbero andarci” spiega Nanni. “Scuole, strade, parchi, in alcuni casi persino l’allaccio alla corrente elettrica o alla rete fognante, sono ciò che doveva essere fatto e che nella migliore delle situazioni, solo in parte è stato realizzato”. I casi più eclatanti per Nanni sono Colle degli Abeti e Monte Stallonara. Nel primo, “in VI Municipio vivono quasi 7mila persone di cui 842 bambini dai 3 ai 13 anni e ad oggi non c’è neanche una scuola”. Nel secondo “in XI Municipio oggi vivono 500 persone ma quando sarà definitivamente concluso, in questo piano di zona i residenti dovrebbero essere 5mila”. Qui addirittura molte famiglie che hanno comprato casa non ci possono andare ad abitare perché “quelle case non hanno ancora il collegamento alla rete fognaria”.

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