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Pensioni, Acli Lazio: "Meno di 350 euro al mese per oltre 4.000 pensioni"

"Sono state liquidate nella regione con il sistema contributivo"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

Sono 4.558 le pensioni liquidate con il sistema contributivo da parte dell'INPS nel 2014 nella regione Lazio, per un importo medio di appena 342,59 Euro al mese. Tra queste in particolare 23 persone di età compresa tra i 20 e 29 anni hanno percepito un assegno di invalidità, con un beneficio medio di 111,10 Euro, mentre per le stessa prestazione, nei confronti di altri 259 assicurati tra i 30 e 39 anni, sono stati liquidati trattamenti di importo medio pari a 247,64 Euro.

Per migliorare la situazione di questa speciale categoria di persone oggi, GIOVEDÌ 4 GIUGNO 2015, ALLE ORE 17, presso palazzo Altieri sede di rappresentanza del Banco Popolare, a Piazza del Gesù, 49 a Roma, ALESSANDRA BONIFAZI, presidente delle ACLI del Lazio E GIOVANNI GIDARI, Segretario Regionale Fap (Federazione Anziani e Pensionati) ACLI Lazio intervengono alla presentazione della "PROPOSTA DI LEGGE PER I GIOVANI PENSIONATI PER L'ISTITUZIONE DI UN MINIMO VITALE". L'iniziativa è promossa dalle ACLI del LAZIO, dalla FAP ACLI LAZIO in collaborazione con il Patronato ACLI LAZIO.

Intervengono GIANNI BOTTALICO, presidente nazionale delle ACLI, PAOLA VACCHINA, presidente nazionale del Patronato ACLI, SERAFINO ZILLO, segretario nazionale FAP, STEFANO CERRATO, responsabile Terzo settore Banco Popolare.

Coordina ANTONIO PASCOTTO, giornalista del TGCOM 24 Mediaset.

"Con la proposta dell'istituzione dell'integrazione - dichiara Alessandra Bonifazi, presidente delle Acli del Lazio - al trattamento minimo delle pensioni, si mira a colmare la lacuna normativa per alleviare una condizione di grave disagio sociale che vede coinvolte numerose persone e famiglie. Ringrazio Fap che in questo si è fatta portavoce insieme alle Acli e al Patronato di queste istanze, perché vuol dire dare voce alle ingiustizie sociali e alle nuove povertà. Non si può lavorare sempre nell'emergenza, occorre essere lungimiranti, costruire una politica che guardi lontano, che ponga rimedio alle attuali diseguaglianze sociali e pensi alle generazioni future".

"Creare - continua Bonifazi - delle reti, degli istituti che pongano rimedio alle criticità del sistema delle pensioni di vecchiaia, invalidità, inabilità, partendo proprio dall'art. 38 della nostra Costituzione. Con questo spirito le Acli provinciali e regionali del Lazio hanno accolto la proposta di legge, ponendosi in ascolto del disagio sociale. Con lo stesso spirito le Acli del Lazio stanno lavorando per il tavolo regionale dell'Alleanza contro la povertà, uno strumento di inclusione sociale, per collaborare con la società civile e le istituzioni, a servizio dei più bisognosi. E' importante riflettere su questi temi, e soprattutto occorre agire, lavorare insieme per il bene comune rimettendo al centro la persona e la sua dignità".

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