Gli automobilisti pagheranno il pedaggio sul Grande Raccordo Anulare. Lo ha deciso il Senato che mercoledì ha respinto gli emendamenti del Pd per eliminare la tassa sul Grande Raccordo Anulare. A votare contro anche il vicesindaco della Capitale, Mauro Cutrufo. La scelta del vicesindaco stupisce dato che da mesi ormai il sindaco di Roma Gianni Alemanno esprime la sua contrarietà all'introduzione dei pedaggi.

"Non è che con un emendamento fra centinaia che si risolve un importante problema all'interno di un provvedimento complesso emanato dal Governo. Dimostreremo nei giusti tavoli di concertazione che il Gra è utilizzato come una strada cittadina e del resto lo stesso non è mai citato precisamente all'interno del suddetto provvedimento", così il vicesindaco di Roma ha motivato la propria scelta. "Nel confronto con il Governo che ha emanato un decreto che riguarda nel complesso tutta l'Italia - ha aggiunto - riusciremo a dimostrare che il Gra non è da considerare tratto autostradale come altri".

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno per cercare di recuperare la situazione creata dal suo vice: "La situazione sui pedaggi per l'accesso alle autostrade dal Gra non è affatto compromessa. E' possibile prima della scadenza del 30 aprile rivedere questa norma e trovare soluzioni alternative per garantire all'Anas i finanziamenti necessari per la manutenzione delle strade ad essa affidate".

"I senatori del Pdl che hanno votato contro l'emendamento presentato dal Partito Democratico - spiega - mi hanno spiegato che questo emendamento non era difendibile perché troppo generico e inefficace. E' necessario un intervento specifico per il Grande raccordo anulare di Roma a favore dei pendolari che trovi altre forme di finanziamento come la rinegoziazione del contratto di servizio della società Autostrade".

"Questo intervento - insiste Alemanno - sarà preparato dai nostri parlamentari, coinvolgendo anche quelli del Pd, in maniera tale che l'impatto sui pendolari che lavorano a Roma venga azzerato o almeno diminuito". "Ribadisco ancora una volta - conclude il primo cittadino della capitale - che non c'é alcun pedaggio per i cittadini di Roma che usano il Gra per spostarsi da un quartiere all'altro senza accedere alle autostrade".

La replica del PD. "Le minacce e i propositi bellicosi della destra capitolina contro l'introduzione vessatoria di questo tributo si sono sciolti in pochi minuti come neve al sole. I romani oggi si rendono conto dell'affidabilità e dell'attendibilità delle promesse di chi governa sul colle del Campidoglio", afferma il capogruppo del PD Umberto Marroni.

"Al Pdl e al Sindaco Alemanno - commenta il deputato e capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta - rimane un'ultima possibilità per dimostrare coerenza e per difendere gli interessi dei cittadini votando l'emendamento soppressivo dell'articolo 15 della manovra, che ha consentito ad Anas di bandire la gara per i nuovi pedaggi sul Gra, sulla Roma-Fiumicino e sulla Salerno-Reggio".

"Già da domani - continua Meta - discuteremo a Montecitorio il decreto sui trasporti votato oggi al Senato e proveremo a cancellare il pasticcio voluto da Tremonti e sostenuto senza alcun tipo di clamore dai parlamentari romani del Pdl prima dell'estate che oggi hanno riconfermato la volontà di far pagare ai pendolari il pedaggio sul Gra".

Il presidente della Provincia Zingaretti. "Abbiamo perso una grande occasione per bloccare questo odioso balzello che colpisce e punisce principalmente pendolari, studenti e lavoratori", dichiara il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti".

"Nonostante questo, la battaglia della Provincia di Roma - prosegue il presidente della Provincia - continuerà in tutte le forme per bloccare questa tassa iniqua. Approfitto anche per ringraziare tutti i parlamentari dell'opposizione, a partire da quelli del Pd, dell'Udc e dell'Idv che con coerenza hanno votato per cancellare il pedaggio".

"Registro invece la totale incoerenza di chi si dichiara a parole contro il pedaggio sul Gra e poi non vota o non fa nulla per far votare questa tassa ingiusta. Con i cittadini non si può giocare su cento tavoli, altrimenti si perde la faccia e si alimenta il distacco della gente nei confronti della buona politica e della buona amministrazione", conclude Zingaretti.

"Con il voto di ieri è ancora più evidente che il burattinaio di questo governo continua ad essere la Lega nord e la conseguenza su Roma non può che essere nefasta. Spiace constatare l'inerzia del sindaco Gianni Alemanno. O forse l'incapacità di far sentire la sua voce in un governo ormai sempre più assoggettato alle camicie verdi", afferma il senatore del Pd Raffaele Ranucci. "Il pedaggio sul Gra e sulle autostrade urbane - oserva Ranucci - è una tassa inutile e ingiusta di cui sono con ogni evidenza responsabili il Pdl, Fli e la Lega. Mi auguro adesso - conclude Ranucci - che venga almeno introdotto un vincolo perché le risorse derivanti dai pedaggi stradali non vengano usate per sanare i debiti dell'Anas ma reinvestite nel Lazio al fine di migliorare le infrastrutture regionali".

Il commento dell'Udc. "Si tratta di una tassa iniqua e odiosa, che aggiungerebbe al danno arrecato ogni giorno a tanti cittadini romani di dover affrontare il traffico del Gra anche la beffa di essere tassati per un servizio scadente e inadeguato" il presidente dei senatori dell'Udc Gianpiero D'Alia.

"Ormai - conclude D'Alia - siamo arrivati al punto che per assecondare la Lega e i suoi istinti antiromani, il governo è pronto a scontentare migliaia di cittadini, in primis il sindaco Alemanno, peraltro non tenendo conto delle pronunce di Tar e Consiglio di Stato, che hanno chiarito che il Gra non è in possesso dei requisiti europei per poter chiedere il pagamento del pedaggio".