rotate-mobile
Politica

Il Pd romano prova a ripartire. Atto d'accusa ad Orfini: "Convochi il congresso ri-costituente"

"La questione romana è una priorità nazionale", dicono i firmatari nel documento. Al via le grandi manovre. Nel partito le correnti si muovono per esprimere i propri candidati

Il Pd romano prova a scuotersi. A sei mesi dalla batosta elettorale, sommerso dallo tsunami a cinque stelle, con un'opposizione "attendista" in consiglio comunale e con un commissario che non convoca il congresso, un gruppo di amministratori dem si è fatto promotore di un documento, reperibile sul sito www.piazzasantachiara.it che rappresenta il viatico ad un incontro cittadino, aperto ai militanti, convocato per il 14 gennaio. 

Un documento che rappresenta un cambio di passo e nel contempo un atto d'accusa alla gestione Orfini. Un'azione interpretabile come la formazione di un'area che, molto probabilmente, andrà ad esprimere una candidatura al congresso romano. Nomi? Per ora non se ne fanno, anche se lontano dall'ufficialità quello di un ex assessore della giunta Marino è il più gettonato.

Cosa si sta muovendo? L'accordo che ha portato alla candidatura di Roberto Giachetti è in qualche modo saltato. Il triumvirato orfiniani-turborenziani-zingarettiani è di fatto sciolto. Matteo Orfini e i suoi sono all'angolo; i turborenziani appaiono smarriti in attesa di una traccia da seguire da Firenze; a provare a smuovere le acque sono gli zingarettiani, affiancati dai sostenitori della candidatura di Roberto Morassut alle primarie e da esponenti vicini alla corrente di Umberto Marroni. Tutto però è allo stato embrionale e l'iniziativa potrà assumere forme diverse nelle prossime settimane. La lettura dei primi firmatari però conferma che l'aria che tira è questa.

Oltre 80 tra presidenti ed ex presidenti di Municipio, consiglieri municipali, coordinatori dei circoli, ex iscritti ed esponenti di Pd, Sel e delle liste civiche Marino e Giachetti hanno promosso il documento-appello per convocare il congresso romano del Partito democratico. "Siamo qui con entusiasmo e passione, per riaprire le porte e le finestre del Pd, per fare entrare luce, aria ed energie nuove e sviluppare una nuova dimensione della cittadinanza e della partecipazione alla vita politica. Siamo nella società, nei luoghi del lavoro e delle professioni, della cultura, del volontariato, della promozione sociale, delle reti civiche romane e vogliamo partire dai territori per portare di nuovo il centro sinistra al governo della città, con un grande progetto per la Roma che verrà. Vogliamo andare avanti per far tornare Roma una città accogliente, umana, in crescita, all'altezza del suo ruolo e della sua storia", recita il documento, intitolato "Che ora è", che sta raccogliendo adesioni in tutta la città. 

E ancora: "Per la drammaticità della situazione romana esplosa in queste ultime ore e per l'importanza che riveste il rilancio della città e del Pd della Capitale, la questione romana è una priorità nazionale che non puo' più essere sottovalutata. Occorre, dunque, convocare un congresso ri-costituente del Pd Roma con regole condivise e trasparenti che possano incoraggiare la partecipazione aperta e genuina e coinvolgere realmente la città. Solo così potremo dare voce alle periferie che si sono sentite tradite dal nostro partito e rendere protagonista la base che invece si è sentita allontanata dalle dinamiche correntizie".

Quindi l'accusa, pesante, ad Orfini: "Siamo al paradosso che da una parte si addita il "notabilato" del Pd come il male da estirpare e dall'altra resta comunque l'unico interlocutore del commissario Orfini nel deserto che egli stesso ha creato".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il Pd romano prova a ripartire. Atto d'accusa ad Orfini: "Convochi il congresso ri-costituente"

RomaToday è in caricamento