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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Zingaretti apre alla sindaca e finisce all'angolo. Il segretario: "Pd all'opposizione, evitiamo sindaco come Raggi"

Il Governatore prova a spegnere le polemiche: "Viceda totalmente inventata". Italia Viva apre la crepa tra M5s e Pd

"Raggi non si deve dimettere". Tanto è bastato al segretario del PD Nicola Zingaretti per scatenare una vera e propria bagarre all'interno e fuori dal suo partito. Quella letta dai più come un'apertura è diventata per il nuovo partito di Matteo Renzi, Italia Viva, il pretesto per aprire una crepa tra M5s e Partito Democratico. Già, perché tra i pentastellati ormai rassegnati a perdere Roma e che non vedono di buon occhio Virginia Raggi e i tanti militanti dem romani insultati in lungo e in largo dei grillini guidati da Virginia Raggi, la prospettiva di un'apertura e di un possibile appoggio all'attuale fallimentare amministrazione ha scatenato un putiferio. 

Ieri Matteo Renzi nella sua e-news è andato dritto al punto chiedendo le dimissioni della sindaca, seguendo a ruota l'altro Matteo, Salvini da giorni impegnato a picconare la prima cittadina. "Penso che abbia  ragione il nostro Luciano Nobili quando chiede le dimissioni di Virginia Raggi. Altro che farle continuare il lavoro, come vorrebbe qualche nostro amico". Chiaro il riferimento alle dichiarazioni di Zingaretti. Un concetto ribadito dall'onorevole Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva alla Camera dei deputati, che intervistata a Povera Patria ha auspicato il commissariamento del Comune di Roma.  "Noi abbiamo chiesto come Italia Viva le dimissioni di Raggi, abbiamo lanciato una petizione perché la città è ormai al tracollo. Un commissario, in una fase di passaggio, farebbe meglio di Raggi, poi certo la parola deve andare agli elettori". 

Ieri mattina, con il dibattito già aperto, il PD già schierato contro le dichiarazioni del segretario e con Italia Viva entrata a pieno nella frattura, era stato Marco Miccoli, membro della segreteria PD e zingarettiano di ferro, a provare a gettare acqua sul fuoco dopo l'apertura del segretario: "L'idea di un "Raggi bis" con il sostegno del PD è una cosa del tutto inventata. Messa in campo da chi vuole attaccare Zingaretti che questa cosa non solo non l'ha mai detta, ma bensì sta invitando tutti da tempo a lavorare per l'alternativa. La cosa paradossale è che a lanciare questa bufala, sono quelli che Roma alla Raggi gliel'hanno regalata qualche anno fa".

Nel pomeriggio è stato lo stesso Zingaretti a spegnere le polemiche: "Anche questa vicenda di Roma è totalmente inventata. Il Partito democratico è all'opposizione di questa amministrazione. Nelle elezioni comunali peraltro segnalo che c'è il doppio turno e tendenzialmente in tutti i casi ci si andrà ovunque. Ed è normale, dentro una dura battaglia di opposizione che c'è stata e c'è, pensare anche all'alternativa per evitare che dopo la sindaca Raggi arrivi un'altra figura di sindaco che magari continui o faccia continuare il declino di Roma. Il Pd è impegnato per costruire l'alternativa e ridare finalmente a questa città una squadra efficiente". 

Dietro le polemiche c'è un nodo Roma tutto da sciogliere per il governo giallo-rosso. Che quella guidata da Raggi sia un'amministrazione alla deriva è un parere abbastanza unanime tanto tra i dem quanto tra i cinque stelle. I due partiti di governo, impegnati a cercare alleanze a livello locale, si ritrovano a sbattere contro il destino della Capitale. Il ragionamento è semplice: se in Emilia Romagna Pd e M5s si ritroveranno insieme ad appoggiare il governatore uscente, sarebbe naturale che tra un anno e mezzo stessa sorte possa toccare alla sindaca pentastellata. Il punto però è che l'attuale prima cittadina è indigeribile per la base romana del PD e lo sta diventando anche per gli attivisti a cinque stelle: pessima l'esperienza di governo romano, dove i fallimenti sono sotto gli occhi di tutti.

Salvini e Renzi lo sanno bene e proprio sulle incapacità di Raggi insistono. Lo fanno anche perché a Roma e su Roma Zingaretti ha costruito le sue fortune. E le reazioni scatenate dalla sua uscita dimostrano quanto tra il seguire la parola del capo (e quindi la possibile alleanza con i grillini pro Raggi) e opporsi e chiedere le dimissioni della sindaca, i militanti siano decisamente più favorevoli alla seconda. Renzi ha fiutato l'aria e c'è da giurare che punterà ad aprire ulteriormente la crepa. 
 

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