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Caffarella, il Campidoglio fatica a riprendersi 11 ettari già espropriati. "Stallo preoccupante"

I cittadini scrivono alla Sindaca: "Va convocato il tavolo interdipartimentale e chiuso l'iter per l'ampliamento del parco della Caffarella"

Non è una questione di soldi. Quelli il Comune già li ha versati. Eppure riuscire ad ampliare il parco della Caffarella sembra diventata un'impresa titanica. Sul tavolo ci sono 11 ettari che nel 2005 il Campidoglio ha espropriato agli ex proprietari. Da allora restano in detenzione precaria delle relative superfici.

Siti d'importanza archeologica

Undici ettari di verde pubblico, restano quindi in mano ai privati. Senza alcun beneficio per l'amministrazione che fatica a riprendere possesso di beni già acquisiti. Si tratta di aree di pregio, tanto sul piano naturalistico quanto su quello archeologico. In uno dei siti già espropriati, ma lasciati in mano ai privati, è il sepolcro di Geta, il figlio dell'imperatore Settimo Severo assassinato da Caracalla nel 212 d.C. Non solo. C'è anche la possibilità, ipotesi avanzata dall'archeologa Dubbini, che in una delle aree da recuperare sia presente il tempio di Giove Gradivo. Secondo la leggenda fu lì che vennero concepiti Romolo e Remo. Per verificare la presenza di quest'importante vestigia, occorre però scavare nelle aree ancora in mano ai privati.

La piccola Pompei sotto la Caffarella

Nessun passo in avanti

"Ci preoccupa molto la situazione di stallo in cui  è bloccata la fruizione pubblica delle aree della Caffarella espropriate nel 2005 e lasciate agli ex proprietari benestanti.  Il Tavolo interdipartimentale (costituito dai soli Uffici del Comune) quest'anno si è riunito solo 2 volte, a gennaio e giugno – fa sapere Rossana De Stefani, presidente del Comitato per la Caffarella – ma sono state solo riunioni interlocutorie: non si è fatto alcun passo avanti".

Il pressing dei cittadini

Il timore dei residenti e dei tanti fruitori della Caffarella è che le aree, sebbene espropriate, possano essere riscattate dai vecchi proprietari attraverso il meccanismo dell'uso capione. Una prospettiva di lungo termine ma non lontanissima. Per questo il pressing dei cittadini è ripartito attraverso l'ennesima "mail bombing" rivolta alla Sindaca Raggi. La richiesta che le viene rivolta, è quella di convocare nuovamente il tavolo interdipartimentale: serve per completare l'iter necessario a recuperare le aree. Per i romani significherebbe godere di 110mila metri quadrati. L'equivalente di quasi 10 campi di calcio. Tanta roba.
 

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