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Il Forlanini affonda tra siringhe e immondizia: "La Regione non dà risposte"

Dal 31 dicembre l'ospedale è passato alla regione Lazio, ma il trasferimento al San Camillo previsto dalla legge è avvenuto solo in parte, e le sale vuote sono abbandonate al degrado

Padiglioni abbandonati tra immondizia, calcinacci, spacciatori, giacigli di ogni genere. E siparietti più degni di un quartiere a luci rosse che di un ospedale. In realtà il Forlanini non è più un nosocomio per la normativa regionale, che fissava al 31 dicembre 2014 la dead line per trasferire i reparti al vicino San Camillo. Trasferimento che però è avvenuto solo in minima parte. All'interno della struttura restano la chirurgia toracica, otorino laringoiatria, una radiologia, medicina nucleare, vari ambulatori, e nove pazienti in coma irreversibile. 

"Al San Camillo non ci sono gli spazi per spostare questi reparti e da mesi siamo allo sbaraglio". A spiegare il quadro è il professor Lucio Mango, direttore del reparto di medicina nucleare e fondatore dell'associazione Forlanini Domani Onlus. "Gli altri padiglioni sono completamente abbandonati, dentro c'è di tutto, siringhe, giacigli, rifiuti". Ma la ragione per la quale "ho fondato questa associazione è la completa latitanza della Regione". 

Già, perché la legge prevedeva la nomina di un commissario ad acta per la gestione della struttura, passaggio ignorato dalla Pisana, e sul futuro della struttura niente è stato comunicato. Solo rumors, che parlano di "svendita" dei quasi 300mila metri quadri di ospedale a privati, cinesi o arabi. "Sono voci che non sono state confermate - spiega Mango - ma abbiamo comunque bisogno di risposte, non si può andare avanti così".  

Cosa ne sarà del Forlanini? Associazione Italiana Alberghi e Forlanini Domani Onlus lanciano l'idea di un ostello della gioventù per il Giubileo in vista. Vecchie sale operatorie da trasformare in stanze per turisti e pellegrini. Ma i tempi stretti non aiuteranno. 

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