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Politica Trastevere / Isola Tiberina

Fatebenefratelli, presidenza occupata dai lavoratori: "Vogliamo risposte sul futuro"

A denunciare la situazione della struttura il segretario generale Cgil F.P. Roma e Lazio Natale Di Cola: "Dopo mesi di rinvii, ancora ad oggi nessun piano è stato presentato"

Non si arresta la protesta dei dipendenti dell'ospedale Fatebenefratelli all'isola Tiberina. Dopo le mobilitazioni e gli scioperi indetti alla fine dell'anno scorso, questa mattina i lavoratori hanno occupato per oltre due ore la Presidenza della struttura ospedaliera. “Inspiegabilmente, dopo mesi di rinvii, ancora ad oggi nessun piano è stato presentato e le idee e le proposte ascoltate oggi confermano le preoccupazioni per il futuro dei lavoratori e della struttura” denuncia Natale Di Cola, segretario generale Cgil F.P. Roma e Lazio.

Dopo aver bloccato, nei mesi scorsi, un piano industriale che prevedeva tagli ed esuberi per circa 170 persone, era stato avviato un tavolo di confronto tra la proprietà, le sigle sindacali e la Regione Lazio per stabilire come portare fuori la struttura ospedaliera dalla crisi in cui versa. L'indebitamento complessivo ammonta infatti a 270 milioni di euro e lo sbilancio annuo è di 20 milioni di euro.  

“Sono servite oltre due ore di occupazione della Presidenza da parte dei lavoratori per riuscire a sapere dal vicepresidente operativo della Casa Generalizia Ospedale Fatebenefratelli Fra Luzzato le vere intenzioni del management circa il futuro della struttura” scrive in una nota Natale Di Cola. “Ancora una volta non è stata data, nonostante gli impegni presi negli incontri in Regione, nessuna rassicurazione sul mantenimento dei livelli occupazionali e salariali dei circa 1000 lavoratori della struttura”.

I lavoratori sono quindi tornati in stato di agitazione. La paura è che di fronte alla mancanza di impegni “sull'apertura del tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali”, il piano sarà di quelli lacrime e sangue. All'assemblea di questo pomeriggio, domani mattina i lavoratori, organizzati dalle sigle sindacali unite (Fp CGIL CISL Fp UIL Fpl e Ugl Sanità), si riuniranno nuovamente “per capire quali iniziative di lotta intraprendere”. La protesta “non si fermerà fino a quando i lavoratori non otterranno risposte concrete”.

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