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Omicidio Eur, Pellegrino: “Si uccide per possessione morbosa, non per passione"

"E chi pensa invece ai familiari della povera donna, una domestica ucraina che lascia un marito e due figli?"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

«Nell'attesa che le indagini facciano il loro corso accertandone il movente, macabri omicidi come quello avvenuto in questi giorni in una villa dell'Eur, dove un uomo ha decapitato una donna per poi scagliarsi contro le forze dell'ordine accorse sul luogo del delitto, vengono spesso banalmente e frettolosamente archiviati come "omicidi passionali". Si continua inspiegabilmente ad accostare due termini del tutto in antitesi tra loro: la passione amorosa non può condurre all'omicidio e l'omicidio non può essere compiuto per passionalità. Si uccide piuttosto per odio, per possessione morbosa e malata, per appagare barbaramente un rifiuto con il sangue.

Nel caso specifico poi, si può anche comprendere il dolore, lo smarrimento e l'incredulità dei parenti del killer, ma non il fatto che ci sia qualcuno che dopo un delitto del genere possa pensare solo e unicamente al perché i poliziotti abbiano sparato ad un uomo che ha sgozzato una donna, dopo aver probabilmente tentato di stuprarla, e che subito dopo si è scagliato contro gli stessi agenti con una mannaia. E chi pensa invece ai familiari della povera donna, una domestica ucraina che lascia un marito e due figli? E' a loro e alle forze dell'ordine che vogliamo esprimere la nostra più sincera solidarietà. Troppo spesso ci si preoccupa di tutelare più l'indifendibile punto di vista dei colpevoli che di quello delle vittime.

Ci auguriamo che dopo il clamore e le polemiche scatenate da questo drammatico episodio, non cali nuovamente il silenzio fino ad un nuovo caso. La violenza, quella di genere in particolare, è principalmente frutto di una mentalità sbagliata che va contrastata quotidianamente e alla radice, ecco perché è di fondamentale importanza impegnarsi sul fronte della prevenzione e della certezza della pena, per evitare di intervenire tardivamente e discutere di queste cose solo quando si sono già consumate delle tragedie».

Lo scrive in una nota Cinzia Pellegrino, referente per Roma Capitale del Dipartimento di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale dedicato alla tutela delle Vittime di violenza.

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