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"I quartieri olimpici hanno resistito meglio alla crisi del mercato immobiliare"

Lo sostiene un dossier elaborato da Scenari Immobiliari: "Chi ha 'investito' nei nuovi quartieri creati vicino alle zone olimpiche ha fatto un ottimo affare, di poco inferiore al centro storico"

I valori degli immobili dei quartieri di Roma 'toccati' dalle opere realizzate per le Olimpiadi del 1960 hanno resistito meglio alla crisi economica rispetto ad altre aree simili della città. E' questa una delle osservazioni contenute in un rapporto elaborato da Scenari Immobiliari in merito ai valori che gli immobili negli 'ex quartieri olimpici' hanno mantenuto nel corso del tempo. Secondo questo dossier, che arriva a pochi mesi dal 'no' dell'amministrazione Raggi alla corsa romana per i Cinque Cerchi, i valori di queste aree superano la media della Città: un aumento del 160 per cento contro 145 per cento. "Le Olimpiadi del 1960 non solo sono state le prime “in diretta” nel mondo, ma hanno cambiato il volto della città" si legge nella nota stampa. "Sono nati nuovi quartieri e dopo mezzo secolo si può dire sicuramente che chi ha “investito” nei nuovi quartieri creati vicino alle zone olimpiche ha fatto un ottimo affare, di poco inferiore al centro storico".  

LE OPERE - In cima alla lista delle opere realizzate per quell'occasione la "grande arteria infrastrutturale della città che doveva collegare il versante occidentale della città con la zona dell’Eur, passando per la cosiddetta 'Valle dell’Inferno', villa Doria Pamphilj – il cui parco allora venne diviso in due – Monteverde e ponte Marconi, realizzato per l’occasione e collegato alla Cristoforo Colombo. Nella sua denominazione di “Olimpica”, questo unico anello stradale abbraccia in sé diversi tratti di opere pre-esistenti e altre completamente nuove. La strada a scorrimento veloce che collegava la via Salaria con l'area del Foro Italico – con l’omonima via – e quella dello Stadio Olimpico attraversando Monte Antenne, Tor di Quinto, Ponte Milvio e le colline della Farnesina, sarebbe stato il primo tratto della Tangenziale Est, una circonvallazione urbana che doveva proseguire fino a San Giovanni – ultimata in occasione di un altro grande evento sportivo nel 1990".

MODIFICHE ALLA VIABILITA' - "Il processo ha coinvolto in primis Via Cipro e Via Sant’Anastasio, piazza Pio XI, all’interno della Circonvallazione Clodia, per proseguire nella strada che oggi attraversa villa Doria Pamphilj: via Leone XIII. Ancora, Corso di Francia, con l’annesso cavalcavia sopraelevato; il viadotto di 1,5 km che collega viale Pilsudski a ponte Flaminio, per facilitare l’accesso al rinnovato stadio Flaminio; l’apertura alle auto del Muro Torto; il completamento di viale Guglielmo Marconi con il viadotto omonimo, permettendo il collegamento degli impianti sportivi dello Stadio Olimpico, del Flaminio e del Villaggio Olimpico con il Palazzetto dello Sport dell’Eur.
 
GRANDI OPERE - Tra le opere che compongono la cosiddetta 'legacy' che secondo il dossier di Scenari Immobiliari è rimasta alla città c'è anche l'apertura dell'aeroporto di Fiumicino e della linea B della metropolitana nel tratto tra Roma Termini e l’Eur, "i cui lavori si completarono solo nel 1955 proprio in vista delle Olimpiadi. È stata realizzata in queste circostanze anche la riqualificazione delle aree verdi di Monte Mario e della Farnesina, oltre che del quartiere Eur, dal laghetto al Velodromo, passando per il Palazzetto dello Sport. Rispettivamente in corrispondenza dei Centri olimpici nord e sud". E infine il Villaggio Olimpico, "arricchito pochi anni fa dalla costruzione dell'Auditorium progettato da Renzo Piano". 

I QUARTIERI - "La realizzazione di una fitta rete urbanistica e infrastrutturale ha dato il La allo sviluppo edilizio residenziale nelle sue immediate vicinanze". A beneficiare sono state diverse zone. Da Collina Fleming adiacente a corso di Francia e Tor di Quinto alla zona residenziale di via della Camilluccia e via Cortina d'Ampezzo. Ma anche Vigna Clara, la via Appia, i quartieri di Monteverde Vecchio e Nuovo, in prossimità di villa Doria Pamphilj, "il cui sviluppo si deve a interventi edilizi degli anni sessanta". Continua il dossier: "Il merito maggiore, però, resta quello dell’edificazione dal nulla del nuovo quartiere residenziale sorto attorno a viale Guglielmo Marconi. Un tale intervento ha portato benefici anche ai rioni limitrofi di Eur-Colombo, San Paolo e Ostiense, favorendo così l’insediamento della nuova Università di Roma Tre".

I VALORI IMMOBILIARI - Il 'beneficio' che le opere della Roma olimpica hanno portato a queste zone, per lo studio condotto dall'istituto di ricerca del settore, ha influito anche sull'andamento dei valori immobiliari. "A partire dal 1968, infatti, l’andamento dei prezzi della fascia olimpica si è sempre mantenuto superiore alla media di Roma: oggi i prezzi reali sono aumentati del 160% nei quartieri di matrice olimpica e del 145% in una media del resto di Roma". Queste zone "hanno resisitito meglio anche alla contrazione dei prezzi, in seconda posizione solo rispetto ai rioni del centro storico, dove attualmente i prezzi sono aumentate del 180% dal 1960". E se il centro ha perso oltre 13 punti dal 2007 mentre altri quartieri oltre il venti per cento, le 'zone olimpiche' si attestano sui venti. Ultimo dato a supporto: "Tra il 1980 e il 1990, in un clima di generale sviluppo, la variazione di crescita della città è stata di circa il 35%, mentre nella zona olimpica le quotazioni reali sono aumentate del 37% in dieci anni. A partire dal 2000, in linea con un generale aumento dei prezzi, i valori delle due zone hanno avuto un andamento simile". 

"MUTATO IL VOLTO DI ROMA" - “Le opere realizzate in vista delle Olimpiadi hanno profondamente mutato il volto di Roma" dichiara Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari "facendola apparire per come è oggi: una metropoli. La costruzione della via a scorrimento veloce, che ha coinvolto l’intera area nord-occidentale e parte di quella meridionale, ha dato il via allo sviluppo urbanistico e residenziale di quelle che precedentemente erano zone semi-disabitate. A questi interventi si aggiungono, inoltre, importanti opere sul piano infrastrutturale, che hanno radicalmente mutato l’accessibilità la rete dei trasporti". Poi un commento sui prezzi: "La condizione dei prezzi medi reali del settore residenziale a partire dal ‘60" prosegue Breglia "ha mostrato un andamento costante in Italia per tutto il decennio, ma andando a stringere il campo sulla capitale si nota che in media la città ha registrato una netta crescita già a partire dal 1963, un anno prima rispetto ai quartieri olimpici. Una partenza in sordina, dunque, per queste zone, eppure un risvolto interessante si osserva nel lungo periodo".

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