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Olimpiadi 2020: Roma candidata? Domani la scelta del governo Monti

Lo ha detto il sindaco Alemanno: "Domani ci riceverà il presidente del Consiglio Mario Monti". Tanti gli appelli per il "sì". Tra i no Legambiente, Lega Nord e Aduc

Meno uno e il premier Monti scioglierà il verdetto dopo settimane di attesa. Secondo quanto riferito dal sindaco Gianni Alemanno il governo dovrebbe esprimersi nella giornata di domani sulla candidatura di Roma Capitale alle Olimpiadi 2020,: sarà un "sì"? E' quello che sperano tutti, o quasi, coloro che sostengono la causa in nome di un possibile rilancio economico del paese. Sono sportivi, che in una lettera si sono già appellati al premieri giorni fa, ma anche artisti, industriali, sindacalisti e politici. Già, per una volta, Lega a parte, il mondo politico si è stretto in un accordo bipartisan a favore della capitale teatro dei giochi olimpici. Tutti la vogliono e in pochi dubitano di un'occasione che ha il sapore di rinascita. Come lo ebbero del resto le ultime olimpiadi ospitate dalla capitale nel lontano 1960.

FINANZIAMENTI - Paura di fare i conti senza l'oste? Per molti è solo uno spauracchio. Il 70% delle opere è pronto, i soldi ci sono e in parte arrivano da fondi privati. A ribadirlo è lo stesso sindaco: "Secondo i dati della relazione Fortis i costi di completamento della Città dello Sport di Tor Vergata ammonterebbero a 500 milioni". Il possibile arrivo di capitali privati per l'opera, secondo il Campidoglio, "consentirebbe allo Stato un risparmio di circa 400 milioni di euro e limiterebbe a 120 milioni i costi per la sua ultimazione. Questo porterebbe il bilancio della candidatura olimpica in attivo".  Insieme al rettore dell'Università di Tor Vergata Renato Lauro, il primo cittadino ha presentato i possibili nuovi investimenti privati nell'opera. "L'offerta più importante - ha spiegato Lauro - è quella di una società svizzera: il gestore di eventi 'Nec Group International', in associazione con HRS LTd. Ma abbiamo contatti anche con altre strutture dell'Estremo Oriente". Parlando della proposta privata "l'impegno finanziario è di 380 milioni di euro - ha spiegato il rettore - in cambio chiedono la gestione degli impianti per 25 anni", in termini di concessione. In tal modo l'impiego dei fondi pubblici si ridurrebbe a 120 milioni di euro, soldi che, ha precisato Alemanno, verrebbero attinti dai "finanziamenti di Roma Capitale".

IL PARTITO DEI "SI'" -  Hanno detto "sì" i campioni dello sport, con un appello sottoscritto da 60 nomi di spicco, tra cui non passavano inosservati quelli di Francesco Totti, Valentino Rossi, Josefa Idem, Gigi Buffon, Valentina Vezzali, Fiona May e Deborah Compagnoni, e pubblicato in forma di pagina pubblicitaria su otto quotidiani. La stessa mossa è stata 'imitata' anche dal mondo della cultura con una lettera firmata da oltre trenta 'campioni' di musica, cinema e teatro. "Caro Monti, firmi" l'invito della squadra capitanata dai Premi Oscar Tornatore e Morricone. "Il presidente dimostri che il Governo ha ancora voglia di Volaré" il coro degli artisti ispirati dalle note celebri in tutto il mondo di Domenico Modugno. Una richiesta sottoscritta da tante celebrities, come Fiorello, Baglioni, Salvatores, Albertazzi, Baudo. E in campo, per una volta uniti mano nella mano, sono scesi per convincere l'esecutivo Monti anche i leader di Pdl, Pd e Udc: Alfano, Bersani e Casini hanno detto sì a Roma olimpica, con uno sguardo alla sobrietà tanto invocata da Monti. Insomma niente Giochi faraonici ("non spendiamo troppi soldi" dice Casini), ma di sicuro un appuntamento da non perdere.

Sul tasto dello sviluppo hanno insistito gli industriali. "Un'occasione unica che non possiamo assolutamente perdere" le parole del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, secondo la quale la candidatura "può rappresentare un volano di sviluppo e contribuire al rilancio degli investimenti. Dobbiamo dimostrare al mondo che siamo in grado di raccogliere la sfida e gestirla al meglio". Sul fronte sì anche Luca di Montezemolo ("volano per l'economia") e i sindacati. ("un'occasione per la crescita" l'opinione di Bonanni).

IL PARTITO DEI "NO" - Se a supportare il nutrito gruppo dei favorevoli c'é anche un sondaggio Ispo secondo il quale 7 italiani su 10 vogliono i giochi olimpici a Roma, c'è anche un fronte dei contrari che ha raccolto qualche adesione personale e l'opposizione degli ambientalisti. Tra i no, quello dell'ex campione della velocità Mennea, e dell'ex manager di formula 1, Flavio Briatore ("non si possono fare debiti con lo sport"). Pareri negativi anche dai dossier di Legambiente, wwf e Fai (i dubbi sarebbero legati in particolare alle aree sul fiume Tevere). No anti-Capitale comunque dalla Lega Nord: sceglie Facebook per l'anti-appello a Monti, l'ex ministro degli Interni, Roberto Maroni, che parla di "mangiatoia" e che a "pagare sono i soliti contribuenti padani...". Ed è un "no" secco anche da Aduc che, in una lettera al presidente scrive: "Incoerente erogare denaro pubblico in un momento di crisi".

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