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Sgomberi, la protesta in Campidoglio: "Consiglio straordinario sull'emergenza"

In mattinata il presidio all'Esquilino: "Non sappiamo dove andare"

Il giorno dopo il vertice in Prefettura, la mobilitazione delle famiglie sgomberate dai palazzi di via Quintavalle e di via Curtatone continua. Ai presidi fissi di piazza Santi Apostoli e di piazza Madonna di Loreto, questa mattina un centinaio di persone si è radunato in piazza dell'Esquilino, a pochi passi da quel Viminale dove si attende da giorni, senza però che siano ancora state diffuse comunicazioni ufficiali, l'incontro tra la sindaca Virginia Raggi e il ministro dell'Interno Marco Minniti. "La protesta continua anche perché queste famiglie non hanno un posto dove andare" ricorda Cristiano Armati, del Movimento per il diritto all'abitare. Dal tavolo di ieri in Prefettura, infatti, non è emersa alcuna soluzione alternativa. "Gli sgomberati non sono soli: rappresentano uno spaccato costituito da milioni di persone che vivono in povertà assoluta. Eppure non esiste una risposta politica concreta a questo dramma sociale". 

Le famiglie sgomberate da Cinecittà vivono per strada dal 10 agosto. Quelle di piazza Indipendenza, prevalentemente composte da rifugiati provenienti dal Corno d'Africa, dal 19. La quotidianità di una vita normale, seppur difficile tra lavori precari e stipendi sempre troppo bassi, è stata completamene distrutta. L'amministrazione Raggi ha offerto un posto letto in una struttura comunale solo alle donne con i bambini, che dovrebbero quindi separarsi dai padri, agli anziani e ai disabili. Le cosiddette 'fragilità'. "Anche questa mattina l'assessora alle Politiche Sociali Laura Baldassarre si è presentata presso l'accampamento di piazza Santi Apostoli per convincere le donne con bambini, quelle incinte e gli anziani a accettare la proposta del comune" raccontano dalla piazza. Ma anche questa mattina hanno rifiutato. 

"La legge indica i criteri che stabiliscono chi ha diritto ad una casa popolare e sono di carattere economico. Noi chiediamo di attenerci a quei regolamenti e non di inserire nuovi lessici e nuove norme in maniera poco chiara" continua Armati. "Il concetto di fragilità non esiste per legge. Queste famiglie rivendicano un diritto che riguarda tutti. Servono piani concreti. Il Movimento per la casa e gli sgomberati hanno indicato una strada ragionevole che potrebbe contribuire a portare un sollievo effettivo non solo a chi sta in mezzo alla strada ma a tutti: l'applicazione della delibera regionale, un percorso chiaro che porta all'assegnazione di una casa popolare. Perché politiche che puntano sulle case popolari riducono il potere che i privati hanno sulla vita di tutti noi". 

Gli occhi sono puntati anche verso il Governo. E la piazza dell'Esquilino non è stata scelta a caso: punta gli occhi verso il Viminale da cui nei giorni scorsi è emersa la possibilità di utilizzare immobili confiscati alla criminalità organizzata per gli sgomberati. "Il Governo ha la parte più grande di responsabilità. Politiche oppressive nei confronti dei poveri, per quanto riguarda il diritto alla casa, sono iniziate con il cosiddetto Piano casa di Lupi e di Renzi, con gli articoli 3 e 5 che hanno generato uno situazione discriminatoria verso chi si ritrova ad occupare per necessità. Questa storia è continuata con il decreto sicurezza del ministro Minniti". Roma è in emergenza. "Ma scene simili sono state vissute a Bologna, Torino, Milano, Cosenza". 

Nel pomeriggio la protesta si è spostata presso la piazza del Campidoglio dove una delegazione di 15 persone, tra esponenti del movimento per il diritto all'abitare, famiglie sgomberate e residence, sono state ricevute da alcuni rappresentanti dei gruppi consiliari di opposizione, tra cui il Pd e Sinistra Per Roma.

"Alla luce di quanto avvenuto sul tavolo in Prefettura riteniamo palese che non vi sia da parte della sindaca alcuna intenzione si trovare una soluzione all'emergenza abitativa cittadina e nemmeno una soluzione dignitosa agli sgomberati" il commento di Margherita Grazioli, del movimento per il diritto all'abitare. "Crediamo che le opposizioni debbano farsi carico di spingere l'amministrazione verso questa direzione, soprattutto il Pd che in Regione si è reso promotore della delibera regionale per l'emergenza abitativa". Il consigliere di Sinistra per Roma, Stefano Fassina, secondo quanto si apprende, ha depositato una richiesta di consiglio straordinario sul tema. 

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