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Politica

Occupazioni, movimenti e spazi sociali preparano la mobilitazione contro gli sgomberi

Entro giugno un'assemblea cittadina e un corteo

Prima un’assemblea aperta a tutta Roma. Poi, verso fine giugno, un corteo cittadino. Le occupazioni della Capitale, sulle quali pende ormai da mesi il piano sgomberi a cui la Prefettura sta lavorando con le istituzioni locali, lanciano la mobilitazione. Ieri al Nuovo Cinema Palazzo a San Lorenzo i movimenti per il diritto all’abitare, gli spazi sociali e parte dei sindacati si sono incontrati per discutere le prossime tappe.

Il caso del palazzo di via di Santa Croce in Gerusalemme 55, rimasto per sei giorni senza corrente, staccata a causa di una morosità, ha riacceso i fari sulle conseguenze dell’articolo 5 del piano casa del Governo Renzi, che impedisce di ottenere la residenza, e quindi le utenze, a quanti vivono nelle occupazioni. Non solo. Il gesto ‘ribelle’ del cardinale Konrad Krajewski, che ha riallacciato la corrente senza alcuna autorizzazione, ha ‘sorpassato’ il dialogo che era stato avviato dalle istituzioni capitoline e che non aveva condotto ad alcuna soluzione.

L’elenco dei 24 immobili posti in cima alla lista degli sgomberi, selezionati in quanto oggetto di provvedimenti dell’autorità giudiziaria e di richieste di rimborsi milionari da parte dei proprietari, nasconde centinaia di famiglie in disagio abitativo, spazi sociali che nel tempo sono diventati veri e propri punti di riferimento per i quartieri in cui sono nati, luoghi attenti all'esclusione sociale e alla povertà crescente, produttori di cultura dal basso, di socialità, portatori di progetti di rigenerazione urbana, invocata tra i palazzi del centro così come nei quartieri di case popolari, attese da oltre 12 mila persone. Temi che i movimenti sociali cittadini sono pronti a portare sul piatto della discussione e delle batteglie nella Capitale. 

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