rotate-mobile
Politica Centro Storico / Via di Sant'Andrea delle Fratte

Contro sfratti e sgomberi, movimenti 'occupano' la Basilica di Sant'Andrea delle Fratte

Un centinaio di attivisti è entrato nella struttura religiosa per protesta: "Chiediamo una moratoria giubilare degli sfratti e degli sgomberi"

Hanno occupato la Basilica di Sant'Andrea delle Fratte, a due passi da piazza di Spagna e dalla sede nazionale del Pd, per chiedere una "moratoria giubilare" degli sfratti e degli sgomberi degli spazi abitativi e sociali. Nuova giornata di protesta dei movimenti per il diritto all'abitare romani: "Mentre la città di sotto è in piena emergenza, i commissari continuano ad eseguire sgomberi e sfratti, con centinaia di persone che ogni giorno si trovano per la strada senza alcun sostegno sociale" denunciano in una nota. 

Bastano gli ultimi giorni per ricostruire il quadro in cui si inserisce la mobilitazione di questa mattina. E' della scorsa settimana infatti uno sgombero manu militari, e inaspettato, al Pigneto seguito da giornate di mobilitazione per bloccarne un altro in via Prenestina 1391 dove, in uno stabile di proprietà di un istituto religioso, hanno trovato una casa circa trecento famiglie. Sul punto per i movimenti si sta aprendo uno spiraglio: "In questo momento il Pd ha avviato una trattativa con l'istituto dei padri Monfortani, proprietari dell'immobile. Abbiamo avuto la garanzia che fino a che non verrà formalizzata una proposta non ci sarà lo sgombero". Ieri, però, a rendere il clima incandescente le cariche e gli scontri tra attivisti e forze dell'ordine per lo sgombero di un palazzo appena occupato in via Ostiense. E gli appuntamenti insieriti nelle corpose liste dei picchetti antisfratto, resituiscono solo una parte delle persone che nella Capitale sta attendendo la visita dell'ufficiale giudiziario. 

Così, intorno a mezzogiorno, un centinaio di attivisti è entrato nella chiesa esponendo bandiere e striscioni contro sgomberi e sfratti. Il più grande recita: "Moratoria giubilare". Un altro: 'No art. 5', in riferimento all'articolo del Piano Casa governativo che impedisce di ottenere la residenza a quanti vivono nelle occupazioni. Sul posto sono presenti le forze dell'ordine.

"Siamo disposti ad uscire di qui solo di fronte alla riapertura del tavolo regionale con al centro la delibera per l'emergenza casa, perché pensiamo che debba essere la politica ad occuparsi della questione abitativa e del destino degli spazi abitativi e sociali e non questura e prefettura" spiega Paolo Di Vetta. "L'ultimo episodio è avvenuto ieri quando a un gruppo di famiglie in emergenza abitativa non è stata concessa alcuna mediazione ma si è preferito gestire la situazione con manganelli e indranti". In vista della convocazione del tevolo, "chiediamo a Zingaretti (presidente della Regione Lazio, ndr) di convocare anche il prefetto Tronca in modo che la situazione venga affrontata sia a livello regionale sia comunale. L'azione di questa mattina è l'estremo tentativo di dire 'fermiamo tutto', affrontiamo politicamente questa situazione e sblocchiamo sfratti e sgomberi sia degli spazi abitativi che di quelli sociali". 

Mentre i movimenti sono ancora dentro la Basilica, dalla Regione arriva la nota dell'assessore alle Politiche Abitative Fabio Refrigeri: “Entro la fine di febbraio approveremo la delibera attuativa sull’emergenza abitativa. In questo senso continuano gli incontri con sindacati, forze sociali, movimenti, insieme al Comune di Roma" si legge nella nota. "Da parte della Regione Lazio c’è tutta la volontà di portare a compimento l’iter della delibera volta a rendere operativo il piano di emergenza abitativa da attuarsi nella Capitale; un piano varato ormai da due anni dalla Giunta regionale". Refrigeri rivendica il "ruolo politico" della sua giunta nell'affrontare l'emergenza abitativa "senza mai interpretare la problematica come mera questione di ordine pubblico. Al contempo, come i fatti dimostrano, l’Amministrazione regionale non ha mai avallato alcun comportamento che esulasse da quanto previsto dalla legge". Per Refrigeri il piano funziona: "I buoni risultati conseguiti in tutte le province del Lazio, laddove il piano è stato applicato dagli Enti locali, dimostra che la sua riuscita richiede uno sforzo complessivo di tanti attori". Ora è il momento di Roma: "E' il momento di rendere attuabile uno strumento, inesistente sino a due anni fa, e che ora chiede solo una messa a punto ed un’azione conseguente per la Capitale”.

Intanto, nel corso della presentazione della fondazione Enpam in piazza Vittorio il prefetto di Roma Franco Gabrielli ha commentato così lo sgombero di ieri: "Ai movimenti si è spiegato che c'è una delibera regionale che stanziava oltre 190 milioni di euro anche sui temi delle graduatorie dei residence che in maniera scandalosa era ferma dal gennaio 2014 perché gli uffici della Regione e del Comune non trovavano la quadra" ha affermato. "Con i movimenti avevamo preso un impegno che non avremmo fatto nessun tipo di sgombero rispetto alle questioni abitative pregresse. Una sorta di moratoria di buona volontà. Se questi signori poi si mettono a giocare, sicuramente non hanno trovato il giocatore disponibile" ha concluso. 

Dichiara Gianluca Peciola, esponente di Sel: "Questa mattina i movimenti per la casa hanno occupato la chiesa di Sant'Andrea delle Fratte per chiedere una moratoria giubilare degli sfratti e degli sgomberi. Condividiamo la richiesta di una tregua degli sfratti e degli sgomberi durante il periodo del Giubileo. E' necessario che, nel frattempo, riparta il tavolo tra Regione, Roma Capitale e Prefettura per affrontare le diverse questioni poste dai movimenti per il diritto all’abitare". 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Contro sfratti e sgomberi, movimenti 'occupano' la Basilica di Sant'Andrea delle Fratte

RomaToday è in caricamento