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Obama lascia Roma, all'aeroporto di Fiumicino il saluto del sindaco Ignazio Marino

Un incontro in extremis quello del primo cittadino capitolino e il Presidente degli Stati Uniti che questa mattina intorno alle 11 è decollato alla volta dell'Arabia Saudita

L'ha voluto salutare prima che ripartisse alla volta dell'Arabia Saudita. Il sindaco di Roma Ignazio Marino si è recato questa mattina all'aeroporto di Fiumicino per congedare il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. L'intensa giornata di incontri istituzionali di ieri del presidente statunitense, che ha prima incontrato il Papa, poi il Presidente della repubblica Giorgio Napolitano e infine il premier Matteo Renzi, infatti non prevedeva alcun colloquio con il sindaco della Capitale. Tra i due stamattina una stretta di mano, pochi minuti di colloquio e qualche pacca sulle spalle.

Obama è arrivato all'aeroporto di Fiumicino intorno alle 10.45, con il corteo presidenziale di auto e moto che si è fermato sulla pista, proprio sotto la scaletta dell'Air Force One dove è avvenuto lo scambio di battute in inglese tra Marino e Obama. Presenti anche l'ambasciatore degli Stati Uniti in Italia e quello presso la Santa Sede.

Marino, che in mattinata aveva partecipato a una riunione della cabina di regia sul piano di rientro del Comune da presentare al Governo, aveva lasciato il Campidoglio prima delle 10 per andare a Fiumicino. Obama, invece, si è mosso da Villa Taverna, ai Parioli, la residenza dell'ambasciatore degli Stati Uniti dove il presidente ha trascorso queste due notti romane. Alle 11 circa il decollo dell'Air Force One. Destinazione Arabia Saudita.

Il sindaco Ignazio Marino ha spiegato di aver "invitato il presidente Obama a venire a Roma il 4 giugno, quando si celebrerà il 70esimo anniversario della Liberazione di Roma. La risposta di Obama mi è sembrata positiva, si è interessato ad alcuni programmi culturali e mi ha detto che d'estate è un buon momento per tornare nella Capitale. Anzi, che ogni scusa è buona per tornarci" ha riportato il primo cittadino. "Abbiamo parlato del mio lavoro svolto negli Usa, a Pittsburgh, e Obama mi ha detto che era contento di avere un 'Pittsburgh guy' a Roma. Scherzi a parte, mi è sembrato possibilista sul ritorno a Roma a giugno".

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