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Nuovi treni sulla Metro B: “Il Caf è già fuori uso”

La denuncia è del capogruppo dell'Udc Alessandro Onorato: “Il treno inaugurato lo scorso 28 gennaio è già in deposito. Assistiamo ad ad una scena annunciata, nonostante cinque mesi di test”

Nuovi guai per la metro B. Dopo lo stop del 20 gennaio scorso, con annessi disagi, arriva oggi la notizia che il primo treno Caf inaugurato lo scorso 28 gennaio è già in deposito perchè fuori uso. La denuncia è del capogruppo Udc in Campidoglio Alessandro Onorato che ha anche annunciato la presentazione di un'interrogazione in consiglio comunale.

“Ho presentato un’interrogazione urgente al sindaco Alemanno affinché spieghi come sia possibile che un treno inaugurato pochi giorni fa sia già fermo”, ha spiegato Onorato. L'esponente dell'Udc ribadisce come nei giorni dell'inaugurazione aveva messo in guardia l'assessore Marchi nel non  abbandonarsi a facili entusiasmi: “Avevamo invitato l’Asessore Marchi a non abbandonarsi a facili trionfalismi, sottolineando i gravi problemi strutturali e organizzativi di cui soffre il servizio pubblico di trasporto. Purtroppo i fatti ci hanno dato ragione”.

Il treno Caf è stato tolto dal servizio a metà mattinata, dopo la segnalazioni dei lavoratori dell'azienda che, di fatto, sono stati più efficaci di 5 mesi di test.

Metro B: i nuovi treni


“Assistiamo ad una scena annunciata”, attacca Onorato. “E' il frutto dell’inevitabile cortocircuito che si è instaurato tra un servizio organizzato con precarietà e nuovi modernissimi mezzi. Ho già avuto modo di sottolineare che degli 8 nuovi CAF in realtà ne entreranno in servizio solo 5, perché da anni il deposito della Magliana ha le banchine occupate da alcuni treni dismessi, relitti che spesso vengono impropriamente utilizzati come fonte di pezzi utili e che potrebbero essere stati costruiti con materiali ritenuti oggi altamente tossici. Se non verrà eseguito il necessario lavoro di bonifica, sarà molto difficile mettere a regime i nuovi 8 convogli”.

Conclude il Capogruppo Udc in Campdidoglio: “Ai problemi di logistica della linea B sono poi da sommare le carenti pulizie che riguardano la rimozione delle polveri sottili nel tratto da Castro Pretorio e Rebibbia e, più in generale, il problema del personale. Attualmente il servizio della Metropolitana di Roma è infatti assicurato solo grazie al fatto che il 35% delle ore lavorate è svolto attraverso straordinari. I macchinisti, che rappresentano la risorsa più delicata dell’azienda, sono sotto organico e spinti a fare turni massacranti. Si rischia così di abbassare i livelli di attenzione”.


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